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Il grembiule protettivo nelle operazioni di lavorazioni delle carni

Teano / Roccamonfina / Vairano Patenora – Operaio rischiò di morire dissanguato, imprenditore a giudizio: parlano i testimoni

Teano / Roccamonfina / Vairano Patenora – I primi testimoni, quelli convocati dal pubblico ministero, inizieranno ad essere ascoltati a partire dalla prossima udienza, fissata per il prossimo mese di luglio 2021, quando il dibattimento entrerà nel vivo. Nell’ultima udienza, quella che si è svolto lo scorso mese di dicembre 2020, sono state superate le fasi preliminari previste dalle procedure. Tutto nasce dai fatti avvenuti circa un anno fa a Cassino, presso l’attività artigianale “La Bolognese”. Un dipendente dell’attività rimase ferito dal coltello che stava maneggiando; la lama produsse una ferita profonda alla gamba, tanto da tagliare l’arteria femorale. Per fortuna, dopo un lungo calvario, Giovanni Sciacca di Roccamonfina, (difeso dall’avvocato Gabriele Gallo) guarì totalmente. L’incidente ha portato sotto processo l’imprenditore vairanese, ma residente a Teano, Massimiliano Mantini (difeso dall’avvocato Massimo Amato). Secondo l’accusa, in qualità di datore di lavoro, non avrebbe fornito al dipendente tutte le misure necessarie atte a garantire la sicurezza del lavoratore. In particolare, accusa la Procura della Repubblica di Cassino, Mantini non avrebbe fornito a Sciacca il grembiule imperforabile, previsto per legge. L’imprenditore dal canto suo ha respinto sempre ogni accusa evidenziando inoltre che fu proprio lui a soccorrere la vittima, un soccorso che probabilmente salvò la vita alla stessa vittima. Sarà il giudice, quindi, a stabilire la verità dei fatti ed eventuali responsabilità.

 

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