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Ulisse, il cucciolone maremmano

Pietramelara – Ulisse, il cucciolone maremmano abbandonato ha trovato casa

Pietramelara -“Ulisse, il cucciolone maremmano che aveva trovato riparo da qualche giorno nel palazzo vicino alla rotonda di via S. Pasquale, da oggi ha una casa. La soluzione, frutto della sinergia tra l’Amministrazione Comunale, cittadini volontari tra cui citiamo, per particolare merito, il sig. Enzo Carbone. Ulisse è stato “adottato” da Antonio Laurenza e dalla compagna Rosa, due persone speciali che prima di aprire il cancello di casa hanno aperto il proprio cuore nei confronti di un dolcissimo cagnone che subito si è ambientato ed ha trovato tanti altri amici a quattro zampe della sua stessa stazza ad accoglierlo. Questo è uno dei tanti esempi di come si può gestire, nelle attuali situazioni di difficoltà economiche del nostro Comune, un fenomeno molto triste, quello dell’abbandono dei cani, incoraggiando tutti, amministratori e amici degli animali, ad andare avanti e continuare il nostro lavoro, per affrontare questo triste malcostume con impegno e passione affinché anche altri cuccioli trovino la giusta collocazione mediante adozione. Un grazie sentito ai tanti volontari del mondo animale che offrono sempre il massimo impegno possibile al fianco degli amministratori e nell’interesse generale del nostro Paese. Sono questi i segnali importanti di una comunità che intende continuare a crescere con ritrovata speranza e rinnovata fiducia per il futuro.”

Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale

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un commento

  1. Non ho mai visto in vita mia a Pietramelara una così perfetta interazione tra il potere pubblico dell’amministrazione e le realtà locali, siano esse associazioni o cittadini animati dalla esigenza di rispetto e difesa del bene collettivo. Non è cosa da poco. Potrà sembrare questa mia considerazione una esagerazione. Vi assicuro che non lo è. E’ un fenomeno nuovo che ha alla base una fiducia reciproca tra cittadini e amministratori, una concezione che ci distingue dalle altre comunità locali del casertano e della stessa regione Campania. Senza nessuna enfasi: siamo entrati, per la prima volta, in una dimensione culturale diversa, che ci avvicina alle realtà dei paesi più evoluti, sto parlando delle realtà del NORD EUROPA O PER RESTARE PIU” VICINI A NOI QUELLI DELLE ZONE DELL’EMILIA. Parliamo di un modello culturale diverso, di un approccio combinato, tra pubblico e privato, alla gestione dei problemi collettivi, parliamo di una visione nuova, aperta sul futuro. Piccoli gesti come l’adozione di un animale randagio che arriva al termine di un percorso che coinvolge il Comune, associazioni, cittadini, spiegano bene cosa sta avvenendo e, vi garantisco, non si trova così facilmente. Dobbiamo essere orgogliosi della nostra gente, della capacità di fare sintesi con chi amministra i beni comuni, e della disponibilità a rendersi parte della soluzione e non essere causa del problema. Alla base di questo c’è uno spessore culturale che i più non riescono neppure a vedere, mentre se ne vivranno i frutti anche in maniera inconsapevole.