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Roccamonfina – Centrale nucleare, il ristoro vale meno di una buona bottiglia di vino

Roccamonfina – I cittadini del comune di Roccamonfina hanno diritto al ristoro per la vicinanza all’impianto nucleare di Sessa Aurunca. Un risorto che vale meno di una buona bottiglia di vino. Fra tutti, il contributo nucleare in assoluto più piccolo è quello destinato al Comune di Roccamonfina (Caserta), interessato a distanza dalla centrale atomica di Sessa Aurunca: per il 2018 ha una spettanza di 15,73 euro che per il 2019 (con lo smantellamento di parte degli impianti) sono scesi a 15,35 euro. La ripartizione dei fondi è decisa ogni anno dai ministri del Cipe (il Comitato interministeriale di programmazione economica) che in questi giorni ha cambiato anche nome in Cipess perché ha aggiunto anche lo sviluppo sostenibile nella sua definizione. Il Cipe (o Cipess) nelle scorse settimane ha esaminato i dati del censimento dell’ispettorato sulla sicurezza nucleare Isin e ha approvato le delibere di ripartizione delle compensazioni atomiche per gli anni 2018 e 2019. Totale ripartito tra una settantina di aventi diritto: 29,59 milioni tra l’annualità 2018 (14.978.103 euro) e il 2019 (14.620.313 euro). Le variazioni dipendono dalle quantità dei rifiuti nucleari, che varia con il tempo (una parte della radioattività decade e sparisce) ma anche con gli spostamenti dei materiali contaminati e con i processi di ritrattamento. La suddivisione del Cipe è condotta in base alle quantità di rifiuti radioattivi. Fra i comuni dell’Alto Casertano che percepiscono i “ristori” nucleari ci sono, oltre a Sessa Aurunca e Roccamonfina, anche Cellole, Galluccio, Rocca d’Evandro

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