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L’inchiesta: La povertà in forte aumento, nelle nostre zone + 8%

(di Sandrino Luigi Marra)
Nella nostra terra, nel medio Volturno, terra già martoriata da emigrazione, mancanza di lavoro e servizi, l’incremento della povertà ha avuto una crescita esponenziale tra il 5 e 8 % (le fonti sono discordi in merito), la Caritas, che è di fatto la realtà più grande e capillarmente presente sul  nostro territorio, non comunica i dati ufficiali,  giustamente a voler di fatto difendere la dignità (e l’anonimato) di centinaia di persone, raggiunte con un certosino lavoro di pazienza, di delicatezza, di contatti.

Da alcuni giorni sui social, sui media, ma anche sulla stampa girano immagini, video, brevi stralci su persone in coda che attendono dinanzi alle mense Caritas e non solo, per un pasto o per ritirare pacchi solidali. Sembra quasi una novità per un certo mondo dell’informazione, ma anche per una certa politica, quasi ci si sorprende e presi dal buonismo natalizio si commenta, si lanciano jaccuse, si vorrebbe capovolgere il mondo in nome della giustizia sociale. Eppure per chi ha contatto con la realtà del disagio sociale, con il mondo dell’invisibilità, tutto ciò non è una novità. Va avanti da un decennio, lì sotto gli occhi di tutti, ma gli occhi che servono per vedere sono collegati ad una coscienza la quale può anche non vedere, così a sua volta gli occhi non vedono. In una società consumistica la quale è divenuta e si basa sull’egoismo del singolo, ove si è persa la visione di benessere collettivo e si guarda solo al proprio è di fatto ovvio che si passa senza vedere, o si vede due volte l’anno alle festività comandate.
La Pandemia da Covid 19 ha incrementato i poveri in Italia di un milione di unità in meno di 12 mesi, quelli censiti. Si è passati da 4.600.000 persone nel 2019, a 5.600.000 ad oggi parlando sempre dei censiti, poiché non si ha idea dei numeri dei non censiti che potremmo definire “i veri invisibili”. La dignità fa sì che in tanti restino degli invisibili, non si palesano, cercando di contenere con grande forza d’animo la situazione, cercando di dare speranza alla famiglia, ai figli in particolare. Alle attività degli enti di volontariato o caritatevoli come a volte vengono definiti, si unisce la sensibilità di diversi amministratori i quali attraverso le associazioni cercano di intercettare in silenzio le situazioni, cercando di avere il polso della situazione nei rispettivi luoghi, si approcciano gli individui con l’aiuto dei sacerdoti, e badate non solo cattolici, poiché chi è attento lo fa approcciando tutte le comunità del territorio e le diversità culturali. E’uno sforzo di grande portata e di grande capacità di relazione, di impegno silente, invisibile ma che raggiunge gli invisibili.
Nella nostra terra, nel medio Volturno, terra già martoriata da emigrazione, mancanza di lavoro e servizi, l’incremento della povertà ha avuto una crescita esponenziale tra il 5 e 8 % (le fonti sono discordi in merito), la Caritas, che è di fatto la realtà più grande e capillarmente presente sul  nostro territorio, non comunica i dati ufficiali,  giustamente a voler di fatto difendere la dignità (e l’anonimato) di centinaia di persone, raggiunte con un certosino lavoro di pazienza, di delicatezza, di contatti. Eppure c’è chi si preoccupa delle luminarie natalizie (che hanno sempre e comunque un costo) di rubricare su politica e chiacchiere varie, semmai scrivendo dinanzi alla calda fiamma del camino, con un sigaro in bocca ed un buon whyskey in una mano. Eppure a voler essere anche cattivo e razzista, tale incremento è fatto per la maggior parte da italiani, da persone che fino a Febbraio avevano un lavoro, una attività, una entrata economica la quale a volte modesta e piccola garantiva una vita dignitosa. Eppure a voler essere cattivo ed egoista, in tanti non li vediamo, non partecipiamo, non sensibilizziamo. Ognuno può fare qualcosa nel proprio piccolo, con le proprie capacità con una forma di partecipazione, in tante e varie forme come e quali meglio si addicono alla propria persona, alla propria indole. La raccolta alimentare, la sensibilizzazione attraverso la corretta informazione, la condanna del superfluo e dell’inutile quali gli addobbi natalizi, il chiedere con forza e determinazione alle amministrazioni di usare i denari degli addobbi per aiutare in modo anonimo e silente chi è in difficoltà, insistere a non lasciare nessuno indietro facendo leva sulla sensibilità di gruppo, appoggiare ed aiutare i sacerdoti e le comunità autoctone e di diversa cultura, affinchè si sia partecipi nell’aiuto all’altro, quell’altro che potrei essere io, che potresti essere tu, noi chiunque di noi. Le chiacchiere da marciapiede, i pensieri da pseudointellettuali in una realtà che al momento vede morte, disagio, paura, e povertà sono uno schiaffo  alla dignità, sono uno schiaffo ai tanti invisibili che anche a casa nostra non vediamo. O forse non vogliamo vedere?

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