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Alife – Abusò di due bambine, i giudici di Appello riducono la pena

ALIFE – Ridotta la pena di circa due anni. A seguito della rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale in Appello, a seguito della quale sono state riascoltate (per la terza volta) le due persone offese ed è stato disposta perizia psicologica, la Corte D’appello di Napoli, ieri, dopo la discussione dell’avvocato Emanuele Sasso e Giuseppe Stellato, ha riformato la sentenza riducendo la pena da anni 10 ad anni 8 e mesi 6 di reclusione. Invariato tutti il resto della sentenza di primo grado. Questo hanno deciso i giudici napoletani a carico di Giuseppe Menicillo. In primo grado i giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere avevano inflitto una dura condanna a carico dell’imputato: una condanna a dieci anni di carcere più il pagamento dei danni alle parti civili. L’uomo è accusato di abusi sessuali su due bambine, attualmente è agli arresti domiciliari, fuori provincia. Menicillo era stato arrestato qualche tempo fa dai carabinieri della stazione di Alife perché ritenuto responsabile dei delitti di cui agli artt. 81, 609 bis e 609 ter c.p. in danno di due sorelle dell’età di anni 7 e 8, all’epoca in cui sono iniziati gli abusi sessuali, figlie della compagna dell’indagato, cui era legato da una relazione sentimentale. Il procedimento penale origina dalla querela sporta dai genitori delle minori. Le bimbe ricostruivano, in maniera precisa e concordante, seppur con notevoli sforzi dovuti alla gravità dei fatti che per la prima volta si trovavano a raccontare per intero, i drammatici abusi sessuali che l’indagato le aveva costrette a subire o compiere nella fascia di età dai 7 ai 10 anni, commessi quando si trovava da solo con le minori, approfittando dell’assenza della madre, la quale riponeva in lui piena fiducia, tanto da affidargli le figlie. Ora la parola passa ai giudici della Suprema Corte di Cassazione

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