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Riardo / Pietramelara – Scuole: Di Fruscio apre, Fusco blinda. Chi pensa al futuro e chi no

Riardo / Pietramelara – Di Fruscio pensa al futuro, Fusco no. Potrebbe essere riassunta così la vicenda legata al diverso comportamento scelto dai due sindaci in merito alla riapertura delle scuole (infanzia e prima classe delle primarie). Probabilmente Di Fruscio avrà aderito alla posizione scelta dal governo e dal presidente della Francia Macron che ha fatto un patto fra generazioni: «Chiudiamo le attività, ma non penalizziamo gli studenti, perché sono il nostro futuro». Fusco, probabilmente, ha ritenuto di fare diversamente. A Riardo, probabilmente, a meno che non ci sia una grave condizione sui nuovi contagi che non conosciamo, si pensa poco al “futuro”.
Nella gran parte dei comuni, oggi, i più piccoli sono tornati in classe riallineando anche la Campania, lentamente, al resto d’Italia. Qualche sindaco, invece, ha deciso, attraverso proprie ordinanze, di rinviare ancora la riapertura delle scuole. Ordinanze ritenute illegittime da diversi giuristi e da Sentenze dei Giudici, come il TAR della Calabria della scorsa settimana: intanto sono atti che, tuttavia, esistono e quindi, di fatto, restringono i diritti allo studio dei ragazzi.
Riardo e Pietramelara possono essere utilizzati come due esempi emblematici per spiegare l’enorme confusione che regna intorno al mondo della scuola. Il sindaco di Pietramelara, Pasquale Di Fruscio, ha ritenuto giusto non impedire la riapertura delle scuole (quella dell’infanzia e prima elementare), una decisione assunta soprattutto con la consapevolezza che in assenza di un quadro epidemiologico in peggioramento che sia documentato il sindaco non abbia il potere di intervenire nell’ambito scolastico riservato alla gestione dei dirigenti scolastici. In mancanza delle situazioni di peggioramento sul piano dei contagi locali l’ordinanza di un sindaco sarebbe illegittima fino a sfiorare l’abuso d’ufficio. Di parere opposto Armando Fusco, sindaco di Riardo, che ha ordinato il blocco di ogni attività didattica fino al prossimo 22 dicembre, giorno in cui arriverà la chiusura delle scuole per le vacanze natalizie. Quindi a Riardo la scuola, forse, ripartirà il prossimo gennaio. Sia a Riardo che a Pietramelara monta la polemica fra coloro che sono favorevoli alla riapertura e fra coloro che invece vogliono la chiusura perché temono il propagarsi del contagio.  La questione “scuola” alla luce di quanto accade a pochi chilometri di distanza rappresenta sicuramente il peggior fallimento del governo, della regione e dei comuni, soprattutto se si considerano gli enormi fondi spesi dopo la prima ondata del contagio per assicurare un ritorno in classe sicuro. Soldi spesi inutilmente visto che le scuole sono state chiuse quasi subito dal governo centrale e ora, anche per decisione dei Sindaci, (solo alcuni) continuano a restare ferme e non si sa quando riapriranno in presenza.
L’accanimento contro le scuole aperte è una “questione” solo italiana. In Europa, infatti, la scuola funziona regolarmente. Nel resto d’Europa l’istruzione è materia di competenza «esclusiva» del Governo centrale. Tranne in Austria, Belgio e Grecia che a causa degli ospedali al collasso, le scuole hanno chiuso per un massimo di 15 giorni, in nessun altro Paese la didattica è mai stata fermata. In Germania tutte le scuole di ogni ordine e grado restano aperte e in caso di positività si chiude solo una classe, oppure, se il contagio colpisce le varie classi, si chiude un singolo istituto. La stessa cosa avviene nel Regno Unito, Paesi Bassi, Danimarca, Portogallo, Spagna, dove solo nei casi più gravi e circoscritti c’è alternanza fra scuola a distanza e in presenza. In Francia Macron ha chiarito lo scopo di questa politica di difesa della didattica in presenza: «nella scuola un bambino diventa uomo e una bambina diventa donna! Chiudiamo pure le attività, ma non penalizziamo mai gli studenti: sono il nostro futuro». Una visione politica sposata anche in tutto lo stivale d’Italia: fa eccezione qualche sindaco con la sua ordinanza. Ci ricorda una canzone di Battisti “come può uno scoglio arginare il mare?”.

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3 commenti

  1. A Riardo tutto è chiuso: scuole, villa comunale, cimitero, comune. E siccome il torpore della rassegnazione e del declino si è impadronito dei riardesi, incapaci persino di tutelare il futuro dei propri figli, il sindaco Fusco si permette questo ed altro. Tira schiaffi e tutti zitti, anche quelli che dovrebbero reagire, per ruolo istituzionale e politico o per essere colpiti in prima persona. Alquanto avvilente.

  2. Trai i due preferisco il nostro è sicuramente più bello

  3. Norma “il nostro” sarebbe Armanducciu?