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GALLUCCIO – CALCIO, DIEGO ARMANDO MARADONA: “MARIOLÌ, MARADONA ERA NATA COSA”

GALLUCCIO (di Mario De Cubellis) – Galluccio ha una lunga e storica tradizione di tifo sfegatato per il Napoli.

Ricordo i racconti di mio zio e di mio nonno, io che non ho visto Maradona giocare, dell’epoca di Diego. Ero un bambino non capivo bene cosa legasse così tanto Maradona alle persone, quando chiedevo “era forte come Ronaldo? O Baggio?” mi veniva detto “Mariolì, Maradona era nata cosa!”. Crescendo ho capito.

Ed è proprio così. MARADONA ERA NATA COSA.

Maradona è l’esaltazione del calcio e della vita che si mescolano. Maradona aveva nel suo destino Napoli e Napoli aveva Maradona nel suo. Osannato come un Dio, idolatrato come un Santo da una città che in lui ha incanalato tutti i propri sogni, passioni, desiderio di ribalta, riscatto sociale, tramite il gioco più bello del mondo, il calcio.

Ma c’era Maradona e c’era Diego.

Diego era il ragazzo di Villa Fiorito, umile, vero, che aveva due sogni, giocare i mondiali e vincerli. Maradona era l’eroe del popolo, l’emblema del calcio, il Dio del calcio, con il mondo ai suoi piedi.

Durante tutta la sua vita Diego ha sempre dichiarato di non voler essere il migliore, era solo un calciatore, di non voler essere un esempio per nessuno, era così, o nero o bianco, il grigio non faceva per lui, e così è stato.

Una vita a mille all’ora, dentro e fuori dal campo.

Ricordo il mio professore, tifoso viscerale del Napoli che diceva “Maradona è stato il Mozart del calcio.” Nessuno come lui prima, nessuno come lui dopo. E sui problemi di droga continuava “quando pensi a Mozart, mica la prima cosa che ti viene in mente è che fosse un alcolizzato. Era Mozart, poi anche un alcolizzato, ma il suo genio viene molto prima, anzi, il suo genio quasi oscura i problemi con la bottiglia, e così Maradona.”

Era Diego ad avere problemi di droga, ma a Maradona era permesso e perdonato tutto. Era Diego, l’essere umano con il dono Divino ad abusare di cocaina, sostanza che guarda caso un Dio ti fa sentire per un po’.

Eh. Mica è facile essere Maradona per il mondo, quando ti senti Diego.

Ci lascia forse l’unico calciatore ad aver avuto un impatto sociale planetario. Maradona è nato a Napoli ma era di tutti. Maradona è forse il giocatore ad aver venduto più magliette nella storia, tutte false. Tutte per il popolo. Il suo marchio sono i negozietti di Napoli che grazie a lui hanno campato famiglie intere.

Nelle giocate di Maradona c’erano sogni e speranze degli ultimi del mondo, che grazie a lui diventavano i primi e si sono sentiti i primi. Hanno gioito e pianto insieme a lui, si sono alzati e sono caduti con lui.

Maradona era calcio nella sua espressione massima. Sia nella tecnica sia nella passionalità.

“Cosa posso fare per conquistare gloria, onore e libertà?” chiedevano i gladiatori romani, “Conquista la folla!”.

Maradona è andato oltre. Lui era parte integrante della folla. Lui era la folla e la folla era lui.

Nei racconti di chi lo ha visto giocare e chi ha vissuto i suoi anni calcistici percepisci qualcosa di diverso, un’emozione mista a nostalgia e orgoglio. Non lo so, uno strano senso di appartenenza.

Non era un Dio, né un Santo, era DIEGO ARMANDO MARADONA ED ERA NATA COSA.

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