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foto di repertorio

Piedimonte Matese – Coronavirus, Liberato ucciso dal virus: con la “complicità” della burocrazia e dall’inefficienza

Piedimonte Matese –  E’ morto, falciato, dal Coronavirus con la “complicità” della burocrazia e delle inefficienze del sistema. “Sto male, ho il Covid”,  “Mi stanno venendo a prendere, non so do mi portano”, “scusa se non ti ho avvertito fino ad ora, ma non sto affatto bene”, “Sto più di là che di qua, ciao Gabriele”. Sono alcuni dei messaggi vocali inviati da Liberato Loffreda, nei drammatici giorni che hanno preceduto la sua morte avvenuta in un ospedale del Lazio. E’ morto, falciato, dal Coronavirus con la “complicità” della burocrazia e delle inefficienze del sistema. Liberato Loffreda è stato vittima di un sistema sanitario incapace di affrontare l’emergenza che stiamo vivendo. Eppure ci sono stati molti mesi per poter organizzare un’adeguata risposta. Nessuno, probabilmente, è stato all’altezza. Così ai cittadini non resta che pregare e sperare nella buona sorte. Se fosse stato ricoverato per tempo, se avesse ricevuto le cure necessarie tempestivamente, probabilmente, potrebbe essere ancora vivo.  Un ricovero ottenuto dopo lunghissime pressioni fatte dal suo medico di base, Bologna.  Dopo una lunghissima attesa Liberato viene ricoverato in un ospedale in provincia di Frosinone, dopo 24 ore in un letto situato nel pronto soccorso, ottiene un casco per la respirazione. Il 17 novembre la morte dell’uomo. Un decesso che, probabilmente, si poteva evitare.

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