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a sx l'assassino, Michel Marotta a dx la vittima Maria Tedesco

San Felice a Cancello / Maddaloni – Uccide la moglie per gelosia, si pente e tenta il suicidio. Poi afferma: penso solo a mio figlio. La gente: toglietegli la patria potestà

San Felice a Cancello / Maddaloni – La gente non sembra avere  dubbi: Michele Marotta è una persona squilibrata. Un assassino lucido e feroce che non merita alcuna compassione. La speranza delal gente è che la giustizia possa fare presto il proprio corso infliggendo all’uomo il massimo della pena prevista. Soprattutto la speranza è che possa la giustizia allontanare da lui quel figlio a cui lui prima a tolto la madre, uccidendola con quattro colpi di pistola. Un uomo così, un uomo come Marotta, non può essere un padre, non può e non deve allevare un figlio.  Un uomo così deve stare  in galera dove dovrà, ogni istante, riflettere sull’atroce delitto che ha commesso. Poche ore dopo il delitto – atroce, freddo e inspiegabile –  Marotta avrebbe tentato il suicidio, in carcere. E’ stato salvato da un agente di custodia. Poi, Marotta, ha ripensato anche al sucidio assicurando che il suo pensiero, il suo unico scopo di vita sarà il figlio. Lo stesso figlio a cui Michele Marotta ha ucciso barbaramente la madre.E non è stato un attimo di follia. Sembra essere stato un delitto premeditato e studiato nei dettagli. Contro la donna – colpevole, agli occhi dell’assassino, di volerlo lasciare per un altro uomo – l’assassino ha esploso quattro colpi di pistola in rapida successione. Appare chiaro: non voleva lasciare scampo alla sfortunata vittima. C’è molta rabbia nella comunità di San Felice a Cancello per un delitto inspiegabile che toglie la vita ad una giovane donna, brillante e sempre sorridente.

 

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