CASERTA – Esplosione di contagi. In 48 ore certificate 1.101 positività al Covid-19. L’epidemia dilaga giorno per giorno. Nelle città i numeri aumentano. Il dato positivo resta l’assenza di sintomi che porta i cittadini contagiati a una reclusione in casa, senza importanti complicazioni. Certo, questo purtroppo non riguarda la totalità degli infetti: i pazienti più vulnerabili, più fragili, con patologie pregresse che possono peggiorare con il Coronavirus, ora sono in regime di ricovero. È stato registrato dall’Asl di Caserta, infatti, un altro decesso legato all’epidemia, questa volta di Alife. Sono state certificate anche 44 guarigioni, stando al report pubblicato dall’azienda sanitaria casertana l’altro ieri. L’assenza di sintomi è un fattore rilevante per capire l’aggressività del virus in questa fase. Ciò non significa però che i positivi in casa non vengano seguiti, sebbene i servizi si siano rallentati vista l’esplosione registrata negli ultimi cinque giorni di così tanti contagi. Per la precisione, sono circa 3.000 in cinque giorni i cittadini della provincia ad aver scoperto di essere infetti. In totale, nelle ultime 48 ore prima della pubblicazione del report dell’Asl di Caserta, sono stati processati 3.978 tamponi. Da questi, 1.101 positivi che portano il totale dei positivi attuali a 6.812. È chiaro che il numero così alto di processazioni è possibile grazie all’avvio di tale analisi anche nei laboratori privati. Ed è stato tre giorni fa che la Regione Campania ha autorizzato questi ad effettuare e processare i tamponi molecolari anche ai cittadini in isolamento, per la verifica della negativizzazione, su richiesta degli stessi cittadini in questione, naturalmente. La competenza dei positivi in isolamento domiciliare resta alle Asl di competenza: il tampone è a spese del paziente positivo. I dipartimenti di prevenzione, poi, acquisito l’esito lo dovranno comunicare ai stessi cittadini.
Intanto, nonostante l’apertura a 360 gradi dell’ente regionale ai laboratori privati, è stata avviata la collaborazione con la Brigata Garibaldi. «Abbiamo attuato per primi in Campania una indicazione nata in sinergia tra Ministero dell’Interno e Ministero della Salute», spiegano dall’ufficio stampa della Brigata Garibaldi. Nell’area dedicata ai parcheggi e poco utilizzata della caserma Orsi, sono state installate delle tende con un personale sanitario che effettua tamponi in modalità drive in. La squadra è composta da due medici dell’Asl, un medico e un infermiere della Brigata, un medico civile che collabora con la Brigata e un altro operatore militare. «Inoltre, abbiamo messo a disposizione un laboratorio mobile per processare i tamponi. Abbiamo una capacità di 80/130 tamponi al giorno», spiegano ancora dagli uffici della caserma. Le regole sono sempre le stesse: chi vuole sottoporsi al tampone naso faringeo deve far fare richiesta al suo medico di base. Saranno poi gli operatori dell’Asl casertana a contattare per dare l’appuntamento dell’esecuzione dell’esame. La modalità drive in per ora sembra il modo più sicuro per effettuare i tamponi.
Due sindaci del casertano sono risultati positivi. Si tratta di Stefano Lombardi, sindaco di Piana di Monte Verna, già in quarantena per casi di positività in famiglia, e Giovanni Lombardi, sindaco di Calvi Risorta, medico rianimatore del Cotugno di Napoli.