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Calvi Risorta – Alla ricerca delle antiche preghiere

calvi risorta. Un gruppo di lavoro dell’ArcheoClub di Calvi Risorta, guidato dal presidente Paolo Mesolella ha svolto un lavoro di ricerca su antiche preghiere, tramandate oralmente dal Medioevo fino ai nostri giorni e le ha riprodotte in lingua corrente.
Particolarmente interessante il “Responsorio e Verbo di Dio” che viene recitato in maniera diversa a seconda da quale paese proviene; ma il contenuto finale è lo stesso. Così, il gruppo dell’Archeoclub “Cales”, girando nei paesi di Terra di Lavoro ha intervistato anziani signori alla ricerca del “Responsorio e Verbo di Dio”. La preghiera, essendo tramandata oralmente, ha subito delle variazioni, così il gruppo ha scelto come versione più vicina all’originale quella recitata a Rocchetta e Croce. Il piccolo borgo è stato per centinaia di anni come una famiglia allargata e solo nell’ultimo secolo c’è stata ‘contaminazione’ con altre genti dei paesi sottostanti. Nell’antico borgo montano si ritiene che si siano rifugiati gli abitanti dell’Antica Cales quando i Saraceni abbandonarono quelle terre che avevano a lungo occupate.
Il responsorio è una forma molto antica di divinazione popolare, un tempo praticata per avere risposte sui quesiti in pena, per avere notizie su figli partiti e non ancora tornati, per grazie e miracoli. Viene invocata l’intercessione di un Santo, della Madonna o di entrambi. Il Responsorio studiato veniva recitato in seguito alla liberazione del Papa Martino (Santo Nasso) imprigionato dall’imperatore Costante II di Bisanzio, nel 653 d C, proprio nell’isola di Nasso, in Grecia.
Tramandato oralmente per 40 generazioni, in diverse varianti, è ancora molto diffuso nell’Italia Meridionale. Sopratutto nei paesi toccati dalla via Appia dove il papa fu volutamente mostrato prigioniero dall’imperatore, durante il passaggio che da Roma l’ha portato a Brindisi, prima di essere imbarcato per l’isola greca. Il papa restò prigioniero circa un anno nell’Isola, però la notizia dell’arresto del Papa si diffuse in tutta l’Italia Meridionale e divenne oggetto di preghiere.
Alla sua morte il Papa, per ricambiare le preghiere ricevute, divenne oggetto di culto per i molti miracoli dovuti alla sua intercessione. E’ tuttora venerato come santo sia dai cattolici che dagli ortodossi. La preghiera è raffigurata in diversi dipinti bizantini come la raffigurazione di San Giovanni Evangelista insieme a S. Elena nella famosa Grotta dei Santi abbandonata nell’area dell’Antica Cales.
cs

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