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CELLOLE – Striscione in memoria di Barretta rimosso, Compasso: eccola la verità dei fatti

Cellole – L’avvocato Attilio compasso fa chiarezza sulla questione rimozione striscione alla memoria di Angelo Barretta. “Oggi mi reco al comune perché convocato ad un incontro con il subcommissario,  alla presenza del Comandante della Polizia Municipale Casale e dei rappresentanti della lista in competizione Luca stanziale per “noi per Cellole” e San Giorgio per la lista “Cellole in comune”, incontro atto ad illustrarci le disposizioni in merito la propagandistica elettorale e la sua regolamentazione. Illustratoci il divieto assoluto di affissione di striscioni elettorali ai muri, ai cancelli, delle palazzine, in proprietà private, su spazi comuni, chiedo venga fatta una ricognizione di quanto già stato affisso in paese, per quanto riguarda manifesti e striscioni di propaganda diretta e indiretta, per mettere tutte le viste in competizione in modo equo. Visto che sono numerosi gli striscioni, manifesti già esposti, che andavano contro il regolamento illustrato per la prima volta stamani dal sub commissario. Non ho mai fatto una richiesta specifica, che si rivolgesse in modo diretto al manifesto presente sulla villa Piazza Aldo Moro del compianto Angelo Barretta, tenendo presente, che siamo stati io con mia sorella i primi a volere il figlio due anni e mezzo fa con la nostra lista sostenendolo durante tutta la campagna elettorale, e sottolineando anche che so bene cosa significhi perdere un padre a 30 anni. Ciò nonostante quando alle 13:35 esco al di fuori del comune tempestivamente vengo raggiunto da alcuni sostenitori della nostra stessa lista “Cellole nel Cuore” che mi chiedevano spiegazioni riguardo una mia richiesta di rimozione dello striscione a memoria del sindaco Angelo barretta.  Penso subito ad una strumentalizzazione di quanto sopra affermato durante l’incontro con il subcommissario e con i rappresentanti della lista. Contatto immediatamente il commissario per fare Maggiore chiarezza. Ribadisco nuovamente al sub commissario che non era nelle mie intenzioni riferirmi allo striscione esposto sulla villa ma bensì la mia era una richiesta di verifica generale di tutti gli striscioni propagandistici di questa campagna elettorale, che mettesse a pari condizioni tutte le liste in competizione secondo la normativa. Rassicurato dal subcommissario che non era stato ancora data disposizione a riguardo, mi appresto anche a confrontarmi con il comandante della polizia municipale Casale per avere maggiori rassicurazioni, sempre in merito alla rimozione dello striscione in memoria di Angelo. Il comandante mi precisa che non sono io ma bensì il commissario a disporre in un modo o nell’altro per quanto riguarda la rimozione o meno dello striscione stesso. Venuta a conoscenza che si apprestavano a rimuovere lo striscione richiamo nuovamente alle 14:13 il comandante dei vigili per avere delucidazioni a riguardo, unica notizia datami è che nel frattempo lo striscione era stato rimosso e che al più presto sarebbe stato rimesso seconda disponibilità del cestello che nel frattempo si era spostato su Mondragone quindi in serata si sarebbe provveduto a riposizionarlo, nel contempo lo striscione verrà restituito al figlio del compianto sindaco, che ignaro di come realmente si siano svolti i fatti ha ritenuto opportuno non ridare lo striscione ma bensì decidere lui quando sarebbe stato opportuno rimetterlo o meno. Ad ora non posso che rammaricarmi e scusarmi con la famiglia per l’ingenuità di non aver compreso che magari alcune mie informazioni o richieste di delucidazioni potessero essere estrapolate e strumentalizzate ai fini propagandistici. Ribadisco che non è stata mai nella mia volontà l’idea e la richiesta di rimozione dello striscione in memoria di Angelo ciò di cui parlavo era ben lontano da quello che adesso mi viene additato o di quanto mi viene accusato, ovviamente non mi sento di dover chiedere scusa per un’azione da me non svolta, se non travisata, mal interpretata ai fini di una campagna elettorale ben lontano da quanto si sia sempre dichiarato. Mi rammarico soprattutto per la gogna mediatica alla quale ho dato il via, e ripeto del tutto inconsapevolmente è involontariamente, anche a discapito di mia sorella e della sua candidatura, a discapito di tutti i candidati della lista Cellole per noi ma soprattutto mi rammarico per aver causato dispiacere alla famiglia del nostro compianto sindaco Angelo Barretta”.

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