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CASERTA – PROCESSO COSENTINO, EX CAPOZONA DEI CASALESI CONFERMA I RAPPORTI FRA CAMORRA E POLITICA.

CASERTA –  “Utilizzavo Gaetano Cerci per i rapporti piu’ delicati, non era un killer come noi, ma sapeva fatti dei Coppola di Pinetamare, del dottor Schiavone della clinica Pinetagrande e di Cosentino e mi diceva che era vicino a noi, quando dico cosi’ non voglio certo dire che era mio vicino di casa, ma nel senso che era a nostra disposizione. Non so in che modo lo fosse, io sono del quartiere Sanita’ di Napoli; questi, invece, erano tutti di Casal di Principe e si conoscevano”. A parlare, in aula, durante il processo a carico dell’ex sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino, l’ex capozona dei Casalesi, Luigi Guida, ora pentito.

Guida, interrogato dal pm della Dda di Napoli Alessandro Milita per quasi sei ore, ha spiegato di aver ascoltato affiliati Bernardo Cirillo e Nicola Alfiero, ma anche Gaetano Cerci (imprenditore dei rifiuti tossici del Nord Italia smaltiti nel Casertano, sospettato di avere rapporti con la loggia P2 di Licio Gelli, ndr.) su i loro rapporti con l’ex parlamentare, in carcere dal 15 marzo scorso, nel periodo in cui la giunta del comune di Castelvolturno, sindaco Antonio Scialdone di Forza Italia, doveva prorogare il servizio di raccolta dei rifiuti all’azienda Florambiente dei fratelli Sergio e Michele Orsi.

”Mi rivolsi a Nicola Cosentino attraverso Nicola Alfiero (esponente di spicco del clan dei Casalesi, ndr) per un intervento presso il Comune di Castel Volturno (Caserta) affinche’ non prorogasse l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti ai fratelli Orsi, che non versavano al clan la tangente che ritenevamo idonea. Cosa che poi avvenne. Lo feci perche’ lo stesso Alfiero, ma anche altri esponenti di vertice del clan Bidognetti, come Bernardo Cirillo e Giosue’ Fioretto, mi dissero che Cosentino era un uomo nostro, ‘una cosa’ con Cicciotto (il boss Francesco Bidognetti, ndr)”. A parlare e’ l’ex reggente del clan Bidognetti, Luigi Guida, detto ”O’ drink”, nell’aula del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) dove e’ in corso il processo ”Eco4” per concorso esterno in associazione mafiosa a carico dell’ex deputato del Pdl detenuto dal 15 marzo scorso nel carcere di Secondigliano (Napoli). Rispondendo alle domande del pm della DDA Alessandro Milita, Guida, originario del rione Sanita’ di Napoli, afferma ”di non conoscere personalmente Nicola Cosentino” ma di aver sempre saputo per aver raccolto le confidenze dei vertici della cosca che ”Cosentino ha negli anni fornito copertura politica al clan che a sua volta lo ha sempre appoggiato alle elezioni, anche dopo l’arresto di Cicciotto (1993), quando furono il figlio Aniello Bidognetti e Giuseppe Setola a sostenerlo. Non ricordo pero’ le date e il tipo di elezioni”. ”Per questo – prosegue Guida – quando ci furono problemi a Castel Volturno, che all’inizio degli anni 2000 era amministrata dal centro-destra con il sindaco di Forza Italia Antonio Scalzone, ordinai ad Alfiero (gia’ condannato ad otto anni con rito abbreviato nell’ambito del medesimo processo, ndr) anche su suo suggerimento, di andare dall’onorevole Cosentino allora coordinatore del partito. Il politico aveva inoltre stretti rapporti con i fratelli Michele e Sergio Orsi, vicini a Forza Italia. Anche l’altro politico di Casal di Principe Gennaro Coronella (ex senatore del Pdl) era a nostra disposizione”.

COSENTINO: PENTITO CASALESI, FECI RIAPRIRE DISCARICA SATURA “IMPOSI A SINDACO DEL CASERTANO MIO UOMO AD ASSESSORE AMBIENTE”  – Era talmente forte il potere di condizionamento della camorra casalese sulle amministrazioni del Casertano da poter far riaprire solo per qualche mese una discarica pubblica chiusa perche’ satura. Emerge dalle dichiarazioni dell’ex reggente del clan Bidognetti oggi pentito, Luigi Guida, al processo a carico dell’ex deputato Nicola Cosentino sulle infiltrazioni dei Casalesi nel ciclo integrato dei rifiuti nel Casertano. ”Quando tra il 2002 e il 2003 – ha riferito Guida – la discarica Bortolotto (gestita dal Consorzio intercomunale Caserta4, ndr) posta tra Castel Volturno e Cancello e Arnone era chiusa, i fratelli Sergio e Michele Orsi (quest’ultimo ucciso da Giuseppe Setola il primo giugno del 2008, ndr), che in quel periodo erano stati estromessi dalla raccolta proprio a Castel Volturno, mi chiesero di intervenire sul sindaco Antonio Scalzone perche’ riaprisse il sito. Il mio tramite con Scalzone era il fratello Alfonso, che ho incontrato spesso in un ristorante-hotel di Castel Volturno”. ”A Scalzone – ha poi aggiunto il pentito – imposi la nomina come assessore all’ambiente di Domenico Giancotti, che era un mio uomo. Cosi’ il Comune delibero’ la riapertura della Bortolotto. La tangente che mi venne versata mensilmente dagli Orsi nei mesi in cui la discarica rimase aperta era di circa 10-12 mila euro, calcolata in base ai chili di rifiuti smaltiti”. Anche a Sessa Aurunca la gara per l’affidamento della raccolta dei rifiuti fu pilotata da Guida e dal clan degli Esposito attivo sul territorio aurunco. ”Facemmo vincere la gara d’appalto a una ditta vicina a Nicola Ferraro (imprenditore attivo nel ciclo integrato condannato nove anni e quattro mesi di carcere per concorso esterno, ndr)00, ha poi concluso Guida. L’esame del collaboratore di giustizia si concludera’ il prossimo 3 giugno, quando si terra’ anche il controesame degli avvocati di Cosentino Agostino De Caro e Stefano Montone. Intanto oggi il presidente del collegio giudicante Giampaolo Guglielmo, dopo il recente via libera della Corte Costituzionale, ha disposto l’acquisizione delle 46 intercettazioni telefoniche in cui compare la voce dello stesso ex deputato e la cui utilizzazione era stata negata dalla Camera dei Deputati.

Saranno acquisite agli atti del processo le oltre quaranta intercettazioni telefoniche, conversazioni raccolte nella fase delle indagini e sul cui utilizzo la Camera dei deputati si era inizialmente espressa negativamente, e nelle quali si ascolta anche la voce dell’ex deputato Nicola Cosentino. Lo hanno stabilito i giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel processo su interessi della camorra nel business dei rifiuti e su presunti legami tra politica e criminalità organizzata in cui lo stesso Cosentino figura tra gli imputati. L’udienza di oggi è stata dedicata, inoltre, all’esame del collaboratore di giustizia Luigi Guida, ex referente del gruppo Bidognetti, che rispondendo alle domande del pm Dda Alessandro Milita ha raccontato di una tangente di circa 10/12 mila euro pagata, a suo dire, dagli imprenditori Orsi per la riapertura di una discarica satura, la discarica Bartolotto gestita dal consorzio Caserta4 e situata tra Castelvolturno e Cancello Arnone, sostenendo che per la riapertura ci sarebbe stata l’intercessione di alcuni politici locali. Il pentito ha risposto anche a domande su Cosentino, raccontando di non conoscerlo personalmente ma di aver saputo, attraverso confidenze raccolte tra esponenti dell’organizzzione criminale di cui faceva parte al tempo, che avrebbe garantito al clan copertura politica in cambio, a dire del collaboratore, di sostegno elettorale. Guida tornerà in aula il 3 giugno prossimo per rispondere alle domande degli avvocati del collegio difensivo.

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