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Mondragone – Estate, solo cari ricordi. Così muore la città

Mondragone ( di Gigi Rossi) –  Ormai giunta a metà del suo percorso, l’estate mondragonese  non parte, nonostante il mare cristallino e l’organizzazione dei vari lidi  che si possono apprezzare sulla costa della cittadina rivierasca. Gli operatori turistici che tanto si erano prodigati, nel post lockdown, non hanno visto ripagati i loro sforzi per la mancanza di un progetto turistico serio posto in essere dall’amministrazione Pacifico. Sulla spiaggia libera, precipitosamente attrezzata dalla protezione civile per mantenere la distanza sociale, non c’è la folla degli altri anni ed anzi si vedono vuoti che fanno solo tristezza. La Domitiana, ormai, è diventata arteria di passaggio, e non di fermata, per i vacanzieri che scelgono di spostarsi nelle vicine località pontine. Il fallimento è sotto gli occhi di tutti e a pagarne le spese sono, come detto, gli imprenditori, che non vedono ripagati i loro sforzi. Rimane aria fritta il tanto sbandierato controllo al caporalato. Fatti un paio di controlli per chissà quale scopo, furgoni di cittadini di etnia rom, dalla popolazione chiamati “bulgari” scorrazzano liberamente. La città è inoltre in totale abbandono sotto l’aspetto del controllo della zona mare, assaltata da scooter condotti da bambini che invadono la pista ciclabile e pedonale senza che si metta in atto una task force per debellare il fenomeno di ciclomotori di costruzione cinese fatti passare per bici elettriche.  La cittadinanza è stanca perché nessuna risposta arriva dall’amministrazione. Che agosto attenda Mondragone è tutto un dilemma. Per intanto qualcuno è già impegnato nella sua campagna elettorale piena di slogan e priva di fatti.

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