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Tora e Piccilli –  Ragazzi cantano in piazza, il sindaco come un uragano arriva e li “spazza” via: genitori indignati

Tora e Piccilli – Se sei nelle “grazie” del sindaco puoi entrare in comune alle due di notte, metterti nella sua stanza, fare selfie e video, vantarti sui social dell’impresa. Se, invece, non sei nelle sue “grazie” allora finisci per essere rimproverato anche se stai semplicemente cantando in piazza alle 22. Tutta colpa di quelle benedetta fascia tricolore, ipotizzano alcuni, che a volte può trasformarsi in un “strumento” destabilizzante capace di spingere le persone a fare cose incredibili. Il sindaco Luciano Fatigati, ad esempio, in poco tempo è riuscito a vestire i panni dell’amico accomodante e pronto a giustificare l’impossibile, per poi indossare i panni del “giustiziere”. Circa un mese fa, Fatigati, sprecò fiumi di parole per giustificare alcuni ragazzi – suoi amici – sorpresi dai carabinieri nel municipio, nella stanza del sindaco (a far cosa non si è’ mai capito bene). Ieri, invece, intorno alle ore 22, è piombato nella piazza di Piccilli dove alcuni ragazzi, come al solito, stavano semplicemente cantando per trascorrere in allegria qualche ora. Fatigati è stato deciso e aggressivo tanto da intimorire i giovanoitti che alla 22 (non alle due di notte) stavano in piazza, costringendoli ad andare via. Il sindaco si sarebbe giustificato dicendo che una signora avrebbe chiamato lamentandosi del rumore prodotto.
La domanda è d’obbligo: ma la signora era una sua amica elettrice?
Indignatissimi i genitori dei ragazzi coinvolti nella vicenda che puntano l’indice contro la fascia tricolore soprattutto per le parole e per i modi utilizzati.

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