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foto di repertorio

ALIFE – Abusi sessuali su due bimbe, i giudici di Appello vogliono vederci chiaro: processo da rifare

ALIFE – Clamoroso colpo di scena nell’ambito del processo di Appello a carico di Giuseppe Menicillo, accusato di aver abusato sessualmente di due bambine e già condannato in primo grado a 10 anni di reclusione.  Tutto da rifare, si è appena conclusa l’udienza in Corte D’appello a Napoli nel processo a carico di Menicillo, dopo l’arringa conclusiva dell’avvocato Emanuele Sasso, difensore dell’imputato che ha insistito a lungo per la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale in sede di Appello per tutte le incongruenze probatorie emerse nel corso del giudizio di primo grado.  Così la Corte di Appello in via del tutto eccezionale sciogliendo la riserva dopo due ore di camera di consiglio ha accolto le richieste di rinnovazione, ritenendo assolutamente necessario riascoltare le due persone offese e nominare un nuovo consulte psicologico d’ufficio. Processo rinviato all’inizio del prossimo Settembre.  Insomma, la difesa sarebbe riuscita ad insinuare forti dubbi nella Corte d’Appello che ha deciso di ripetere la prova su cui si fonda l’accusa.
In primo grado i giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere avevano inflitto una dura condanna a carico dell’imputato: una condanna a dieci anni di carcere più il pagamento dei danni alle parti civili. Giuseppe Menicillo accusato di abusi sessuali su due bambine, che ha scelto il rito ordinario, attualmente è agli arresti domiciliari, fuori provincia. L’uomo era stato arrestato qualche tempo fa dai carabinieri della stazione di Alife perché ritenuto responsabile dei delitti di cui agli artt. 81, 609 bis e 609 ter c.p. in danno di due sorelle dell’età di anni 7 e 8, all’epoca in cui sono iniziati gli abusi sessuali, figlie della compagna dell’indagato, cui era legato da una relazione sentimentale. Il procedimento penale origina dalla querela sporta dai genitori delle minori. Le bimbe ricostruivano, in maniera precisa e concordante, seppur con notevoli sforzi dovuti alla gravità dei fatti che per la prima volta si trovavano a raccontare per intero, i drammatici abusi sessuali che l’indagato le aveva costrette a subire o compiere nella fascia di età dai 7 ai 10 anni, commessi quando si trovava da solo con le minori, approfittando dell’assenza della madre, la quale riponeva in lui piena fiducia, tanto da affidargli le figlie. Ora la parola passa ai giudici del Tribunale di Appello di Napoli

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