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CISOM – CORPO ITALIANO DI SOCCORSO DELL’ORDINE DI MALTA, 1970/2020: 50° ANNIVERSARIO DALLA SUA FONDAZIONE

CISOM (di Dario Cerullo) – Il 24 Giugno del 1970 nasceva il CISOM, costola operativa dell’Ordine di Malta Italia. Il Decreto Magistrale fu firmato e promulgato dal Gran Maestro S.A.E. Fra’ Angelo de Mojana di Cologna. Dal 24 giugno di quest’anno 2020 entra nel cinquantesimo anno di attività al servizio dei bisognosi, dei poveri e nei casi di emergenze e calamità in tutta Italia, con una presenza capillare sul territorio costituita da:

2.534 Soccorritori    350 Medici     55 Psicologi     21 Sacerdoti     201 Infermieri

Tutti i volontari e le volontarie appartenenti al Corpo, sotto l’egida dell’Ordine, si sono prodigati a favore degli altri con spirito cristiano e caritatevole, rendendo il Cisom pienamente riconosciuto e operativo nel sistema di Protezione Civile Italiano. Nei primi anni dalla sua fondazione il Corpo si adoperava nelle emergenze nazionali e nelle necessità assistenziali sul territorio; ricordiamo il devastante terremoto del Belice, in Sicilia, nel gennaio del 1968. In Friuli, nel maggio 1976 quando Orcolat, orco in lingua friulana, distrusse case, chiese e fabbriche, il Cisom c’era. Alberto Moravia in suo articolo scrisse di aver visto morire il sud nel novembre del 1980, in Irpinia, a seguito del terremoto che sconvolse un intero territorio a cavallo di tre regioni, e i volontari erano lì a portare aiuto e conforto. Durante la crisi economica, politica e territoriale avvenuta in Jugoslavia agli inizi degli anni ‘90, non sono mancati gli aiuti umanitari in assistenza ai più deboli. Nel 1997, due regioni, Marche e Umbria, subirono danni ingenti a causa del terremoto; l’Ordine di Malta e la Repubblica Italiana avevano firmato un accordo bilaterale che permise al Cisom di essere operativo e parte della colonna mobile Nazionale della Protezione Civile, svolgendo attività di soccorso durante le emergenze. La mattina del 31 ottobre 2002 una scossa di magnitudo 6.0 rese fragile il Molise, le giovani vite della scuola elementare “Jovine” pagarono il prezzo più alto: bambini che, tra i banchi di scuola,  avrebbero dovuto trovare soltanto speranza e istruzione per  un roseo futuro. I volontari Cisom corsero prontamente in aiuto alle popolazioni in difficoltà. All’inizio degli anni 2000 si avvertì la necessità di dare una spinta di rinnovamento al Corpo al fine di renderlo ancora più performante ed efficace; nel 2007 fu dato l’incarico al dott. Mauro Casinghini, esperto in materia di protezione civile, di organizzare una direzione nazionale per consolidare quanto costruito in precedenza  creando visibilità e progettualità in senso continuativo.

“ Vi ho cercato. Adesso voi siete venuti da me. E di questo vi ringrazio.”

Sono le  parole di Papa Giovanni Paolo II rivolte ai giovani, riuniti in preghiera a San Pietro, nei suoi ultimi momenti di vita; un evento epocale che ha fermato il mondo intero, vissuto a Roma con straordinaria partecipazione umana dove numerose  squadre di volontari hanno assistito i pellegrini fino ai funerali. L’attività del Corpo continua in questi lunghi anni in cui assistiamo agli sbarchi dei migranti sul nostro territorio; siamo al centro di un esodo epocale e lo scenario di soccorso è ampio e vede coinvolti tutti, al fine di dare una prospettiva di vita a chi fugge da guerre, fame e pestilenze. Il territorio italiano è fragile e soggetto a terremoti e calamità naturali; il capoluogo dell’Abruzzo si è piegato dinnanzi ad un sisma tra i più distruttivi per il centro Italia nel 2009. Squadre di volontari, a poche ore dal terribile evento, erano già pienamente operative prendendosi cura di chi aveva più bisogno. E ancora in Emilia nel 2012 e nel centro Italia nel 2016 quando furono colpite ben quattro regioni; l’assistenza ha impegnato per mesi i volontari su più campi contemporaneamente: sanitari,psicologi e soccorritori; un impegno a cui si è risposto con concreta operatività. Nel 2019 il nucleo VePI (Valutazione e Primo Intervento) ha dato supporto ai volontari del Malteser Albania che necessitavano della nostra esperienza per fronteggiare il sisma; è stato costruito un campo che ha dato ospitalità a oltre trecento sfollati. Il 2020 è l’ anno che tutti ricorderemo per la pandemia da Covid-19. Il virus ha colpito in tanti modi nelle diverse aree geografiche del mondo;  Il lockdown prima e il necessario distanziamento sociale poi non hanno favorito lo svolgimento dei consueti servizi di assistenza ma ne hanno creati di nuovi a favore delle persone colpite e di quelle a cui si è cercato di portare aiuto sfidando l’eventuale contagio. I volontari del Corpo si sono prodigati mettendo a rischio la propria salute e non solo dedicando del tempo alle attività caritatevoli; in modo completo si è intesa l’operatività del volontario in favore di chi ha bisogno. Carità ed efficacia; ispirandoci alla storia dell’Ordine e alla sua millenaria attività, in continua evoluzione e crescita, perseguendo intenti sempre più ampi, rendendo le attività più produttive verso chi ha bisogno di noi. L’augurio del barone Guglielmo Guidobono Cavalchini, che festeggia con il CISOM i cinquanta anni di operato di servizio, ai volontari:

“Ad Majora! Non dimentichiamo mai che il nostro operare senza l’amore e la fede che ci sostiene, sarebbe (parafrasando San Paolo) come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.”

 

 

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