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foto di repertorio

Napoli / Caserta – Camorra e politica, così i Cesaro ottenevano voti: coinvolti due carabinieri

Napoli / Caserta – Ci sono anche due carabinieri fra le persone coinvolte nell’inchiesta che ha scosso, questa mattina, il mondo politico campano. Uno è finito in carcere, l’altro è stato allontanato dal servizio. Le indagini hanno consentito di raccogliere indizi su illeciti rapporti tra i due marescialli, già effettivi alla Tenenza Carabinieri di Sant’Antimo, e alcuni indagati. Il primo risponde dei reati di rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento, mentre il secondo del reato di favoreggiamento, aggravati dall’aver agevolato le attività illecite dei clan Puca e Verde.  L’indagine dei carabinieri del Ros sugli affari della criminalità organizzata a Sant’Antimo ha portato all’arresto anche di 4 persone della provincia di Caserta: in carcere sono finiti Michele Battista, 76 anni di Trentola Ducenta; Claudio Valentino, 64 anni di Casagiove; Luigi Schiavone, 56 anni di Casal di Principe; mentre sono stati disposti i domiciliari per Gaetano Golino, 35 anni di Caserta. Tra i beni sequestrati ci sono 194 unità, tra civili abitazioni, uffici, magazzini, autorimesse, nonché di 27 terreni (tutti ubicati tra le province di Napoli, Caserta, Frosinone e Cosenza), 9 società e 3 quote societarie, 10 autoveicoli e 44 rapporti finanziari. Tra i beni immobili spicca la galleria commerciale di Sant’Antimo ‘Il Molino’, con oltre 90 locali adibiti ad esercizi commerciali ed uffici. Nell’inchiesta “Artemio” che ha visto finire agli arresti i tre fratelli Aniello, Antimo e Raffaele Cesaro, risulta indagato anche il senatore di Forza Italia Luigi, leader del partito di Berlusconi in Campania. Per lui il gip del tribunale di Napoli Maria Luisa Miranda ha avanzato la richiesta a Palazzo Madama per l’utilizzazione delle intercettazioni “casualmente registrate” ritenute “necessarie ed indispensabili”, come sottolinea il giro nella richiesta, “per poter compiere qualsivoglia decisione a suo carico.