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Vairano Patenora – Movida e coronavirus, poco rispetto delle regole: soprattutto fra i giovani. E spuntano 60mila assistenti civici

Vairano Patenora (di Rachele Izzo) – La piazza e i marciapiedi della frazione Scalo sono tornati scenari della movida, specialmente nel fine settimana. E non tutto sembra essere andato secondo le regole imposte dal governo e dalla regione Campania. Soprattutto fra i giovani che, in gran parte, si sono “ammassati” senza esitazione, quasi come se nulla fosse mai successo.  Anche l’uso delle mascherine non sembra essere stato rispettato pienamente. Tutti atteggiamenti che mettono in grave pericolo tutti noi perché potrebbero favorire un ritorno dei contagi. I gestori dei locali, tranne qualcuno, hanno rispettato in gran parte le disposizioni imposte fra cui l’orario di chiusura. I vigili urbani e i carabinieri della locale stazione hanno vigilato con scrupolo più con intento preventivo che repressivo.
Le scene della movida viste nelle serate dell’ultimo weekend in tutte le città italiane continuano a preoccupare Governo e Regioni alle prese anche con la necessità di riaprire il flusso tra le varie zone d’Italia, ma al contempo con l’obbligo di mantenere basso il rischio di contagio. Per Boccia è senza senso “bruciare tutto per una notte da movida” e sebbene si tratti di comportamenti tenuti da una minoranza di individui, perché “posso assicurare che la stragrande maggioranza degli italiani sono indignati per questo genere di comportamenti”, il governo continuerà a monitorare e, se dovesse servire, potremmo decidere di intervenire”. Nel tentativo di limitare i danni, si valuta ogni tipo di soluzione. Il ministro Boccia e il presidente dell’Anci, nonché sindaco di Bari, Antonio Decaro, hanno messo a punto un bando per reclutare 60mila assistenti civici, figure professionali che contribuiscano a dare una mano per far rispettare il distanziamento sociale nei parchi, nelle spiagge e nei locali, ed anche per sostenere la parte più debole della popolazione. Dovranno essere maggiorenni, disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza o di ammortizzatori sociali. E opereranno fino al termine dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri.

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