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Napoli/Pignataro Maggiore – Licenziato perché la moglie è infermiera, Oliviero porta il caso di Teratone in regione con una interrogazione

Napoli/Pignataro Maggiore – Licenziamento di un dipendente della “Nuroll spa” in piena emergenza Coronavirus, colpevole di essere il marito di una infermiera al carcere di Secondigliano, Oliviero produce una interrogazione regionale: “atto gravissimo, il presidente De Luca e l’assessore alle attività produttive Marchiello intervengano”. Mentre il governo centrale bloccava qualsiasi licenziamento durante la pandemia, il signor Giovanni Luca Teratone, dipendente  e delegato sindacale aziendale della Filctem Cgil, ha ricevuto la lettera di licenziamento lo scorso 8 maggio dall’azienda di proprietà Turca “Nuroll SPA” di Pignataro Maggiore.  Le motivazioni ritrovate nella lettera di licenziamento sono: “Insubordinazione e segnalazione dolosa di pericoli per la salute e sicurezza sul lavoro insussistenti”. L’unica colpa del dipendente  ē stata quella di aver segnalato all’azienda lo scorso 3 aprile che nella casa circondariale di Secondigliano, dove la consorte lavora come infermiera, vi erano tre agendi di polizia penitenziaria  affetti da Covid-19. Per tutelare i suoi colleghi il signor Teratone ha chiesto alcune ferie e malattia non riconducibile al Covid-19. Ma il gesto del dipendente  non è stato apprezzato, anzi, lo scorso 8 maggio ha ricevuto la lettera di licenziamento e minacciato di addebitargli la sanificazione straordinaria effettuata dalla società a causa della sua presenza. Su questa vicenda è intervenuto il consigliere regionale Gennaro Oliviero che chiama in causa il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca e l’assessore alle attività produttive Antonio Marchiello con una interrogazione regionale. “Trovo assurdo quanto è capitato al dipendente  della Nuroll SPA di Pignataro Maggiore – dichiara Oliviero – non si può essere licenziati per avere una moglie che lavora in un luogo dove ci sono contagiati. A parte che il governo centrale ha bloccato tutti licenziamenti in emergenza Coronavirus, l’azienda avrebbe dovuto tutelare un proprio dipendente attivando tutte le misure che il protocollo prevede in questi casi è non certo licenziarlo. La vicenda del signor Teratone deve essere portata immediatamente all’attenzione dell’amministrazione regionale, per tale motivo ho prodotto una interrogazione regionale. Il  presidente De Luca e l’assessore  Marchiello devono  intervenire e chiedere all’azienda di reintegrare  immediatamente il dipendente nel loro organico. Si tratta di un atto che deve essere condannato senza se e senza ma. La pandemia ha mietuto troppi  morti e non si può accettare che al danno si aggiunga la beffa di un licenziamento ingiustificato”.

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