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MATESE – Parco Regionale del Matese, vari punti interrogativi sui motivi dei ritardi che rimandano l’effettiva operatività del nascente Parco “Nazionale” del Matese

MATESE – Al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare: premesso che con legge 27 dicembre 2017, n. 205 (legge di bilancio per il 2018), ai commi 1116 e 1117 dell’articolo 1, veniva istituito e anche finanziato, il “Parco Nazionale del Matese”, il quale si estende in una vasta area montana fra Campania e Molise. Attualmente, parte dell’area è interessata dal “Parco Regionale del Matese” che riguarda il versante afferente ai territori delle province di Caserta e di Benevento. Con l’istituzione del “Parco Nazionale”, quindi, derivano le conseguenti necessità di concertare ed ottimizzare il trasferimento di competenze, funzioni e risorse. Allo stato attuale, non solo il nuovo ente Parco nazionale non si è ancora formalmente costituito, ma vi è anche una comprensibile preoccupazione degli amministratori e degli operatori agricoli del territorio, preoccupati legittimamente sull’avanzamento delle procedure, sulla incertezza e dilatazione dei tempi di realizzazione, sulle nuove ed ancora ignote regolamentazioni del nuovo ente, che potrebbero pregiudicare investimenti nel comparto agricolo e turistico, sulla sostenibilità ambientale e di come essa possa conciliarsi con il “reddito territoriale” per le imprese che operano nell’entroterra. Così, si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo voglia dare conto dei motivi di ritardi e lungaggini che rimandano sempre più l’ effettiva operatività del nascente Parco nazionale del Matese; con l’auspicio che si vogliano coinvolgere le amministrazioni locali ed i corpi intermedi rappresentativi delle attività economiche dell’area nella risoluzione delle problematicità e delle criticità che, evidentemente, comportano questa formidabile e sorprendente dilatazione dei tempi; anche al fine di ipotizzare la creazione di zone di sviluppo agricolo ove avvantaggiare la zootecnia, l’agricoltura di montagna e il turismo rurale, necessità comunque avvertita a prescindere dal piano parco in corso d’essere.

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