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LA CRISI – L’emergenza Coronavirus spinge in crisi il settore primario: i Sindaci scrivono al Ministro

LA CRISI – I sindaci del Matese e dell’Alto Casertano scrivono al Ministro per chiedere interventi in favore degli allevatori e dei produttori di latte del territorio: “In un momento di grande criticità del settore dell’ospitalità, dei bar, della ristorazione non meno serio ci viene rappresentato la crisi del settore primario relativamente all’aspetto zootecnico riguardante le produzioni di latte vaccino e latte bufalino. Entrambe le filiere evidenziano delle problematicità per gli imprenditori agricoli: registriamo, infatti, sofferenze di produttori che si ritrovano a vendere latte di bufala e di vacca senza saperne preventivamente il prezzo di vendita con il timore che, nello scenario peggiore, non registreranno alcun pagamento per le vendite effettuate. Parallelamente altri allevatori si trovano costretti a disfare le produzioni quotidiane. Trattasi di un formaggio fresco a pasta filata per cui la crisi del settore primario li coinvolge in modo asfittico tanto che, spesse volte, il rapporto domanda-offerta viene incrinato da intimidazioni di mancato ritiro del latte. Contemporaneamente il blocco delle celle di congelamento, che hanno esaurito gli spazi di stoccaggio, causa l’impossibilità per i le imprese deputate alla trasformazione di ritirare il latte. Chiediamo un intervento urgente alle forze di governo regionale e nazionale, nonché agli organi di controllo competenti in materia al fine di creare una casistica che sappia distinguere e valutare l’effettiva problematicità della filiera, isolando i casi di mera speculazione di una parte di essa.
Non possiamo assistere ad una cruda crisi dell’unico settore che fa da volano alla nostra economia, ed è per questo che chiediamo con forza un intervento dello Stato al fine di regolarizzare tali avvenimenti: un fermo parziale di 25 giorni non può e non deve far cadere in crisi un settore forte come quelle delle produzioni casearie. È necessario di salvaguardare il Made in ltaly del territorio casertano ove caratteristiche di salubrità ambientali diventano un tutt’uno con le produzioni agrozootecniche quali la mozzarella di bufala campana e il caciocavallo. Le ripercussioni economiche e sociali di una crisi in tale settore sono divenute molto preoccupanti e se non si interviene celermente e concretamente attraverso, ad esempio, l’acquisto da parte dello Stato e/o Regioni delle produzioni casearie semmai da collocare al mercato delle persone bisognose, o il disfacimento del prodotto, in modo da evitare stock che possono creare ripercussioni sul mercato successivo al post COVD-19 lo scenario potrebbe inasprirsi esponenzialmente.
Resta inteso, al fine di rappresentare al meglio il fattore umano e sociale, che la crisi non generi altra crisi e che i traguardi raggiunti non retrocedano sensibilmente per una superficialità di gestione o che addirittura vengano utilizzati metodi di affrontare la stessa in modo impari.
Lo Stato regionale e Nazionale deve intervenire con urgenza calandosi in questa realtà e adoperando tutte le procedure d’urgenza per mettere fine ad una crisi economica e sociale del settore primario.

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