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Pietramelara – “Mastu” Berardino, la passione per la bici che contagiò il territorio. Il paese ricorda l’uomo che corse con Coppi e Bartali

Pietramelara (di Fortuna Rizzo) – Il due febbraio scorso ci ha lasciato Bernardino Tino, da tutti conosciuto come “Mastu Berardino”, colui che ha trasmesso la passione per la bici e per il ciclismo agonistico a Pietramelara ed in tutto il territorio circostante. Amava ripetere e ripetersi che la vittoria poteva arrivare solamente attraverso il sacrificio dedicato agli allenamenti. Essere atleti anche nella vita significava condurre una vita impeccabile anche quando non si era sulle due ruote, e non è affatto un caso se “Mastu Berardinu” smise di seguire il ciclismo professionistico all’indomani dei diversi scandali di doping emersi in quel mondo che lui oramai non sentiva più suo. Il ciclismo conosciuto da giovanissimo era ben altra cosa: sudore, voglia, ambizione e tanta passione; bisognava crederci a tal punto da avere il coraggio di raggiungere il luogo di gara in bicicletta, partecipare alla gara e tornare a casa con la stessa bicicletta: praticamente non uno sportivo bensì un eroe. La forza della leggerezza con cui trattava i pedali gli permise di raggiungere livelli altissimi al punto di arrivare a gareggiare con giganti del ciclismo italiano come Coppi e Bartali, ma l’esplosione sportiva vera e propria non arrivò mai date le congiunture economiche del momento non proprio favorevoli e constata la poca propensione di questa terra a lasciare emergere campioni delle due ruote.
Giovane trentenne sposò a Pietramelara Giovanna Romano dove, nel 1979 presso l’abitazione di famiglia, decise di aprire un laboratorio di riparazioni ed un magazzino per la rivendita di cicli e motocicli. Dal matrimonio con Giovanna, compagna di vita e moglie esemplare ebbe tre splendidi figli: Carmelina, Carlo e Gianni. La presenza di “Mastu Berardinu” in paese subito diffuse la passione per il ciclismo agonistico tanto che nel 1980 nacque la prima squadra ciclistica amatoriale di Pietramelara con sponsor il marchio “Mu Lat”; concesso dal compianto Carmelo Marsocci, rappresentante commerciale del marchio di zona, che ne condivise l’idea sin da subito. Le magliette di colore azzurro e scritta bianca percorsero per oltre un quinquennio le strade di tutta la Campania e e delle Regioni confinanti e furono presenti in tute le  gare organizzate dall’UDACE  ( Unione Degli Amatori Ciclismo Europeo). Berardino divenne preparatore atletico e direttore sportivo, e sotto la sua guida si conseguirono grandi risultati ad opera del giovanissimo Remo De Ninno, grande scalatore che riusciva ad avere quasi sempre ragione nelle tappe di salita. Il team pietramelarese era formato da: Giovanni Capasso, Carmelo Colapietro, Andrea Colapietro, Enzo DeNuccio, Nicola Leonardo, Orlando Ruzzo e Elpidio Fiano.
Nel paese era un via vai di ciclisti provenienti da tutta la zona che venivano ad usufruire del prezioso lavoro di Mastro Bernardino e dei suoi inestimabili consigli. Spesso, nella stagione estiva, le gare ciclistiche organizzate dal circolo locale facevano da cornice ad eventi civili e religiosi. Con gli anni il circolo si sciolse, ma la tradizione ciclistica con a capo Mastro Berardino continuò, trovando un valido ed appassionato alleato: il Professore Giuseppe Peluso con il figlio Antonio che insieme lo hanno accompagnato fino alla chiusura dell’attività. La scomparsa di mastro Bernardino ha suscitato, negli amanti del  ciclismo di Pietramelara un profondo cordoglio. Con lui se ne è andato un bel pezzo di storia, una storia in bianco e nero senza edulcoranti ma farcita di emozioni e sentimenti veri che attraverso la bicicletta hanno insegnato i valori della vita: “Grazie assai “Mastu Berardì”.
Sabato prossimo, 7 marzo 2020, alle ore 18:00, sarà officiata una messa in suo ricordo.

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