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Venafro / Fontegreca / Piedimonte Matese – Mia madre è morta per poca attenzione, il figlio denuncia tutti: la Procura indaga sulla morte di Marilena (il video)

Venafro / Fontegreca / Piedimonte Matese – La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere indaga sulla morte di una donna; un decesso avvenuto, secondo il figlio e il fratello, in circostanze tutte da chiarire. Nei giorni scorsi i carabinieri della stazione di Capriati a Volturno hanno acquisito l’intera documentazione. Tutto nasce dalla denuncia presentata dai familiari che non hanno alcun dubbio: la morte di Marilena Fusco poteva essere evitata con maggiore tempismo. E l’indice dell’accusa è puntato contro il personale del 118 intervenuto quel giorno e contro i medici dell’ospedale di Piedimonte Matese che avrebbero eseguito con grave ritardo gli accertamenti necessari sulla paziente. Per queste ragioni Marco Fusco, fratello della defunta Marilena, e Gianni Valentino, figlio della donna, hanno presentato una dettagliata denuncia alla Procura Della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. (guarda il video con l’intervista al figlio e al fratello)

La storia:
Il giorno 20 febbraio 2019, giunge nell’abitazione di FUSCO MARILENA, 57 anni, a Fontegreca, in via Orientale, n. 24, l’Ambulanza del servizio 118, allertato dal figlio Valentino Gianni perché la madre in preda a una grave crisi epilettica, con uno stato alterato di semi incoscienza. I medici giunti sul posto, eseguono i controlli, ma la paziente dava segni preoccupanti di perdita di memoria. Non risponde ad alcune domande, non ricorda nemmeno l’anno corrente e la propria data di nascita. Il personale del servizio 118, pur in presenza di un quadro preoccupante, non trasportano la paziente in Ospedale, attestando il rifiuto della medesima paziente che, però, non era nelle condizioni di poter decidere se rifiutare o meno il ricovero.
Lo stesso giorno, intorno alle ore 15:30, un‘altra crisi colpisce la paziente Fusco Marilena e il figlio è costretto a richiamare il 118. Questa volta, spinti dai familiari presenti, trasportano Fusco Marilena presso l’Ospedale Civile di Piedimonte Matese. (guarda il video con l’intervista al figlio e al fratello)
Giunti presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Piedimonte Matese, i medici la trattengono per le cure del caso. I familiari vengono tranquillizzati, che la propria parente si stava riprendendo. Viene lasciata in Pronto Soccorso per diverse ore. I familiari vengono invitata ad andare a casa. Giunti a casa chiamano dall’Ospedale perché la situazione appare preoccupante. La Tac viene eseguita dopo diverse ore e dai risultati i medici fanno capire che ci sono poche speranze. I familiari non capiscono perché la Tac è stata eseguita dopo diverse ore dall’arrivo in Ospedale e nessuno, a questa domanda riesce a dare una spiegazione plausibile. Se fosse stata eseguita immediatamente la TAC, con ogni probabilità Fusco Marilena poteva anche salvarsi e, soprattutto essere trattata adeguatamente con un trasferimento immediato presso una struttura idonea ad intervenire per il caso in specie.
I familiari arrivano al pronto soccorso alle 17e30 circa, con la compianta Fusco Marilena in condizioni critiche e nessuno ha pensato di eseguire una Tac che avrebbe, di certo, evidenziato che era in corso una emorragia cerebrale. E siccome in quell’ospedale non c’era il reparto di neurochirurgia l’hanno ricoverata in quello di medicina.
In seguito è stato riferito ai familiari che, quando si è colpiti da una emorragia, per limitare i danni al minimo bisogna intervenire entro le prime tre ore, per evitare che il sangue continui a propagarsi e a creare danni irreversibili. Tutto questo non è stato fatto. Dopo le prime cure al Pronto Soccorso, la paziente in coma viene trasferita non in rianimazione, ma nel reparto con tante criticità che tutti possono immaginare. (guarda il video con l’intervista al figlio e al fratello)
Dopo tre giorni di agonia, Fusco Marilena è morta in reparto la mattinata di sabato 23 febbraio 2019.
Secondo i denunciati il comportamento superficiale e contra legem dei medici dell’ambulanza del servizio 118 e del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Piedimonte Matese, ha dunque cagionato un forte stato di ansia, paura e disagio psichico ai familiari e ai sottoscritti, costretti a vagare per ore presso il Pronto Soccorso di Piedimonte Matese, per poi essere rispediti a casa senza nessuna informazione corretta.
I denuncianti ritenendo che nel caso di specie il comportamento omissivo del personale medico-sanitario e le modalità con cui questo si è palesato, possa essere in contrasto con gli obblighi giuridici, professionali e deontologici propri di un medico al quale un’azienda sanitaria ha demandato compiti d’intervento nell’organizzazione del pronto soccorso e delle prestazioni correlate, hanno presentato denuncia affinchè si proceda nei confronti dei medici di turno il giorno 21 febbraio 2019, presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Piedimonte Matese, nonché nei confronti del personale del Servizio 118 accorso i giorni precedenti presso l’abitazione della vittima. (guarda il video con l’intervista al figlio e al fratello)

 

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