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Alife – La Chiesa delle prepotenze, prete cacciato e umiliato. Ma il Vaticano sbugiarda i vescovi Di Cerbo e Piazza. Scatta la denuncia alla Procura

ALIFE – Un prete della Diocesi di Alife, cacciato e “scomunicato” solo via web dall’allora vescovo Valentino Di Cerbo, umiliato e scacciato dall’attuale vescovo Orazio Piazza. Il parroco, è stato costretto a denunciare tutto alla Procura della Repubblica. Tutto potrebbe essere una ennesima conferma che la chiesa, spesso, non perde occasione per agire nel modo diametralmente opposto a ciò che viene predicato. (guarda il video con l’intervista al prete)
Quella subita da Don Salvatore appare un’autentica ingiustizia, soprattutto dopo la certificazione da parte del Vaticano che l’azione messa in campo dall’ex vescovo Di Cerbo fu illegittima.
Il Vaticano, infatti, ha sancito che  “Don Salvatore appartiene alla diocesi di Alife”, ma la Curia fa orecchio da mercante. Il reverendo don Salvatore Zagaria continua nella sua lotta per veder riconosciuti i propri diritti di sacerdote cattolico romano. Dopo svariati colloqui in Vaticano è arrivato il riconoscimento da parte della Congregazione per la Vita Consacrata e per le Società di Vita Apostolica, a mezzo del suo sottosegretario, P. Paciolla che don Salvatore Zagaria deve ritenersi incardinato nella diocesi di Alife Caiazzo. (guarda il video con l’intervista al prete)
Quindi don Salvatore non è stato mai incardinato come nell’Ordine di San benedetto né tantomeno è stato mai scomunicato. Né tantomeno è stato avviata nei suoi confronti una indagine previa per un qualche delitto canonico a lui addebitabile, in assenza di alcun contraddittorio instaurato nei suoi confronti. In questi anni il reverendo ha sempre mantenuto un profilo basso, di filiale e reverenziale obbedienza alla Chiesa di cui è figlio ed alle sue autorità, pur essendo stato privato della possibilità di esercitare il proprio ministero nella propria diocesi ed essendo stato escluso dal Sostentamento clero. Il tutto mentre scandali più o meno sopiti di ben altra disdicevole condotta sessuale sono stati sopiti e nascosti allo scandalo dei fedeli. (guarda il video con l’intervista al prete)
Ma di fronte a tale palese e riconosciuta rettitudine il sacerdote ha ricevuto dalle autorità ecclesiastiche locali solo silenzi, nonostante ripetuti colloqui coi vescovi locali ed i loro collaboratori, anche a mezzo dei propri avvocati, Mauro Iavarone e Sergio Cavaliere, ed alle richieste di chiarimenti di fronte all’ingiustizia di uno scomunicato stampa diffamatorio, che è solo in una comunicazione mediatica, ma in nessun atto. Il sacerdote continua la sua battaglia per la verità e la giustizia. E continua a reclamare i suoi diritti anche di fonte a disdicevoli pubblici episodi che lo hanno costretto a cautelarsi davanti alla Procura della Repubblica. (guarda il video con l’intervista al prete)

 


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