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Presenzano  – Turbogas, cosa c’è dietro una centrale di energia: le razionalità di un impianto

Presenzano – “La nuova centrale voluta da Edison non serve. Si produce già troppa energia”, è questa una delle frasi più ricorrenti ripetute da coloro che si oppongono alla realizzazione dell’impianto nel territorio di Presenzano.
Come si definisce l’esigenza di una nuova centrale di energia?
E, soprattutto, perché proprio impianti a gas?
Non sono domande semplici, l’intera Europa si sta sforzando da anni per trovare una risposta, arrivando a definire il Quadro 2030 per il Clima e l’Energia (Fonte: Quadro 2030 per il Clima e l’Energia della Commissione Europea).
Per adempiere alle linee guida europee, i ministri dell’ambiente e dello sviluppo economico hanno presentato in data mercoledì 20 marzo 2019 il Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima 2030 è stato definito tenendo in considerazione il fatto che già nel 2018 sono state sollevate grandi mancanze di capacità residua nel paese, dovute alla riduzione dell’operatività termoelettrica. Viene riportato che “in condizioni di particolare stress (tipicamente le punte di consumo estive e le stagioni invernali) l’Italia soffre di una riduzione del margine di riserva operativa, la quale causerà certamente al 2025 una situazione in cui la domanda sarà superiore alle risorse disponibili”.  Lo sviluppo delle fonti rinnovabili, dato tale contesto, è quindi tecnicamente sostenibile solo in condizioni di sicurezza dove ci si potrà accertare della disponibilità di capacità necessaria a soddisfare i requisiti di adeguatezza del sistema elettrico italiano, promuovendo “sin da subito gli impianti a basso impatto ambientale escludendo gli impianti a carbone” come dice il piano. Dunque, l’Italia ha dovuto proporre “nuove capacità a gas per circa 3 GW sulla penisola e 400 MW localizzata in Sardegna, parallelamente ad una politica di decarbonizzazione del parco energetico Italiano (Fonte: Proposta Piano Energia e Clima 2030” MISE).
Ma perché proprio impianti a gas?
Perché i dati parlano chiaro: data la loro evoluzione tecnologica sono le alternative tecniche più pulite ed efficienti. Basta considerare che tra le principali cause di riduzioni delle emissioni dal 2005 al 2015 rientra proprio “l’entrata in funzione di molti impianti a ciclo combinato alimentati a gas naturale, in molti casi cogenerativi, accompagnata da una progressiva dismissione di impianti a vapore obsoleti alimentati ad olio combustibile” (Fonte: Proposta Piano Energia e Clima 2030”  MISE).
I più moderni impianti a ciclo combinato bruciano gas di rete che è puro al 99,9%. Infatti, non emettono Ossidi di Zolfo (SOx), e non emettono particolato primario o polveri sottili (PM10, PM2 o PM5). Tanto è vero che i riferimenti normativi Europei BREF (Best Available Technology References), delineati dalla Commissione Europea coerentemente con quanto previsto dalla Direttiva 2010/75/EU al fine di prevenire e controllare elementi inquinanti, non includono questi parametri nei loro vincoli di emissione, proprio perché non sono chimicamente prodotti. Al fine di tutelare la salute dei cittadini, i limiti normativi Europei definiti dalle suddette BREF impongono le emissioni di Ossidi di Azoto per valori tra i 15 e i 40 mg/Nm3 giornaliere, valori medi annuali di Monossido di Carbonio tra i 5 e i 30 mg/Nm3 e valori di medi annuali di ammoniaca tra i 3 e 10 mg/Nm3. (Fonte: Best Available Technologies Study European Commission BREF)
Le autorizzazioni rilasciate a livello nazionale per suddetti impianti, fanno tutti riferimento ai parametri di cui sopra nell’interesse della salute dei cittadini e dell’ambiente. L’attuale tecnologia permette il rispetto totale di questi limiti emissivi.  La collocazione di impianti di energia alimentati a gas è, quindi, il frutto di un insieme di verifiche tecniche ed ambientali, poste al servizio del progresso e del benessere dei cittadini. Tali normative e considerazioni a livello europeo e nazionale sono poste con la più grande cura al fine di garantire in totale sicurezza la fornitura della fonte sempre più indispensabile per tutti noi: l’energia.

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