Sparanise – Le fiamme hanno bruciato per circa dieci ore in un capannone dell’ex tabacchificio. La classica puzza derivante dalla combustione di rifiuti si è diffusa in tutta la zona. I cittadini, per questa ragione, temono che il rogo possa essere stato appiccato – perché sull’origine dolosa sono pochi i dubbi – proprio per ridurre in cenere rifiuti ammassati illegalmente in quella struttura. Anche perché l’ex tabacchificio da decenni è terra di nessuno con i cancelli sempre aperti e con un “traffico” notturno di mezzi pesanti al suo interno. Per cosa? Scaricavano qualcosa? Caricavano qualcosa?
L’incendio di ieri è il quarto in 3 anni e mezzo, ha prodotto il crollo parziale della copertura del padiglione, secondo alcuni, in eternit.
Si sono alternate due squadre dei vigili del fuoco, tre autobotti ed il nucleo NBCR dei Vigili del Fuoco, per i rilievi dei particolati e le fibre di amianto.
Nel 2016 l’ex tabacchificio è stata inserita in un piano di bonifica con fondi regionali di 4 milioni e 600 mila euro. Bonifica che dovrebbe essere attuata dal municipio di Sparanise. Dal 2016, fino oggi, l’iter non è stato ancora completato.
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