San Tammaro – Katia Tondi fu uccisa dal marito, Emilio Lavoretano. E’ la certezza del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che nel corso della sua requisitoria davanti alla Corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto una condanna a 25 anni di carcere per l’imputato (difeso dall’avvocato Natalina Mastellone). Secondo la Procura, Emilio si sarebbe recato dal padre dopo l’omicidio e si sarebbero messi d’accordo su come “coprire il fatto”. Per il pm, che ha coordinato le indagini dopo il rinvenimento del cadavere nell’appartamento da parte dello stesso marito, sarebbe stato Emilio a strangolare la moglie in un momento d’impeto, per poi lasciare la casa, crearsi un alibi (recandosi, lui, al supermercato a fare la spesa, mentre il padre si sarebbe recato a Santa Maria la Fossa dove era insieme alla moglie, così come dimostrato dalla cella agganciata dal suo cellulare quando lo avvertono della tragedia) e poi tornare e dare l’allarme. L’udienza è stata poi aggiornata a dicembre quando sarà la difesa dell’imputato a prendere la parola. Poi ci sarà la sentenza di primo grado
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