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Caserta / Aversa / Lusciano – Certificavano false invalidità per truffare l’INPS, tre arresti

Caserta / Aversa / Lusciano –  Questa mattina, all’esito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, militari della Compagnia Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Aversa hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di 4 persone di anni 44, 58, 60 e 61, residenti rispettivamente in Caivano (Na), San Marcellino (Ce), Casapesenna (Ce) e Lusciano (Ce), per i reati di corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso. E’ stato arrestato anche l’ex sindaco di San Marcellino, Pasquale Carbone, nel blitz delle fiamme gialle di Aversa dirette dal colonnello Michele Doronzo, tra le quattro persone finite agli arresti domiciliari (oltre ai 75 indagati) per i reati di corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso, oltre al responsabile del patronato Michele Russo, al medico esterno Inps Salvatore Ambrosio e Benito Di Costanzo, ritenuto procacciatore di clienti. Carbone era stato già arrestato e poi subito scarcerato lo scorso febbraio, per voto di scambio. Proprio dal suo nome prende il nome l’operazione di oggi denominata “Carbonella” dei Finanzieri di Aversa.
L’attività investigativa ha avuto origine dall’accertamento di due episodi connessi al rilascio di falsi certificati di invalidità civile nei confronti di soggetti dimoranti nell’agro aversano . Le successive indagini hanno consent ito, secondo l’ipotesi accusatoria avvalorata dal GIP, di ricostruire il modus operandi utilizzato per conseguire indebitamente le erogazioni pubbliche: gli indagati, tra i quali anche il titolare di un CAF di Lusciano (Ce) nonché collaboratore di un patronato di Aversa (Ce), per garantire il riconoscimento delle invalidità ai loro parenti ed amici, si erano avvalsi della complicità di un medico, Presidente di una Commissione Medico-Legale nonché collaboratore esterno dell’lnps di Caserta, il quale, ottenuto l’illecito compenso, aveva quindi falsamente certificato a favore dei due beneficiari, senza neppure sottoporli alle prescritte visite mediche, una percentuale di invalidità tale da fargli ottenere la relativa indennità, unitamente alla prestazione aggiuntiva  dell’accompagnamento e agli altri benefici previsti dalla legge 104/92.
Gli ulteriori approfondimenti investigativi, effettuati dai finanzieri di Aversa con la collaborazione dell’lnps di Caserta, consentivano di individuare altre 75 pratiche di riconoscimento di invalidità civile gestite dallo stesso medico che presentavano delle irregolarità istruttorie. In particolare, nella maggioranza dei casi, secondo quando contestato, il medico effettuava l’accesso allo specifico portale e, dopo aver creato  false commissioni (delle quali facevano parte altri ignari medici), attestava telematicamente la falsa invalidità senza, evidentemente, aver effettuato alcuna visita medica e senza aver esaminato il relativo fascicolo sanitario, peraltro in molti casi mai creato. Alcuni dei beneficiari, sottoposti a visita di revisione straordinaria da parte di un’apposita Commissione Medico-Legale inviata dalla Direzione Generale dell’INPS di Roma, sono risultati sprovvisti dei requisiti necessari per il riconoscimento dell’Invalidità Civile, altri, di quelli previsti per l’assegnazione di una percentuale di invalidità tale da permettere l’ottenimento dei benefici aggiuntivi di legge. Le attività investigative consentivano, infine, di individuare delle anomalie nella gestione dell’ufficio liquidazioni dell’INPS di Aversa (Ce) ove una dipendente, addetta al pagamento delle indennità di invalidità civile, in concorso con il suddetto collaboratore del citato CAF di Aversa (CE), accelerava i pagamenti delle predette indennità , inducendo taluni degli utenti a pagare, per tale ragione, un prezzo di circa € 250,00 per ciascuna pratica, in taluni casi corrisposto attraverso l’elargizione di altre utilità. Proprio grazie a tali visite straordinarie di revisione, le false pensioni di Invalidità Civile, le indennità di accompagnamento e i benefici della legge 104/92 venivano tutti revocati, facendo così risparmiare alle casse dello Stato una somma stimata intorno ai centomila euro mensili. All’esito degli accertamenti le persone che sono risultate beneficiarie dal sistema di fraudolento, venivano tutte indagate, in concorso con il Presidente della Commissione Medico-Legale, per il reato di truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e falso.

 

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