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RIARDO – Lavori in via Carboni e in piazza Falcone Borsellino, Fusco deve rinunciare ai Sherlock Holmes

Riardo – Un gruppo di novelli Sherlock Holmes doveva certificare la “genuinità” degli atti messi in campo dal primo cittadino di Riardo. Era questa l’idea, poi naufragata, del sindaco Armando Fusco che voleva dar vita ad una commissione consiliare d’inchiesta – roba da mettere i brividi – per certificare la regolarità degli atti messi in campo da lui stesso in merito ad alcuni lavori pubblici, in particolare per quelli che riguardano via Carboni e piazza Falcone e Borsellino.   La ferma opposizione del gruppo di opposizione guidato dal Gaetano Amoruso, ha impedito che il piano andasse in porto.

Il documento del gruppo “LiberaMente per Riardo”
Ci son voluti tre mesi per tornare nell’aula consiliare, un tempo relativamente breve, considerata la pausa estiva. Eppure la ripresa non è stata affatto avara di novità.  La minoranza fittizia, tanto per iniziare, ha finalmente concluso il suo percorso mimetico, entrando in maggioranza e rivelando quello che, a dire il vero, era ormai soltanto un segreto di Pulcinella.  È ufficiale quindi: Armando Fusco si affida mani e piedi alla stampella della presunta opposizione, facendo venir meno anche la sola parvenza del trucco con il quale aveva affrontato il voto dell’11 giugno 2018. Nel farlo, scaraventa fuori dalla giunta l’assessore Salvatore Funaro (non gliene vogliano i suoi non pochi elettori), sostituendolo con un eterno aspirante alla leadership, accolto finalmente nella stanza dei bottoni per le vie traverse e tormentate dell’accordicchio di palazzo. Tutto ciò con la complicità dei nostri ex colleghi di maggioranza. Ma si sa, il fascino della poltrona ha sempre il suo perché.  Inoltre, ancor più importante, in consiglio il Sindaco ci ha proposto la formazione di una Commissione d’inchiesta, ovviamente formata da consiglieri di maggioranza e minoranza, che avrebbe dovuto poi deliberare sulla regolarità degli atti del Sindaco stesso. In particolare su due affidamenti: i lavori (non poco chiacchierati) di via Carboni e la villetta Falcone e Borsellino.
Abbiamo rigettato assolutamente la proposta, facendola finanche annullare con la motivazione che tutto ciò avrebbe rappresentato soltanto l’ennesima manipolazione, in conclusione della quale e a dispetto di qualsiasi evidenza, il sindaco si sarebbe assolto a suon di maggioranza. Il primo cittadino, invece, ha il dovere di dare — qui e ora — risposte chiare, sgombrando il campo da dubbi, opacità e illazioni sugli atti evidentemente poco trasparenti emersi negli ultimi mesi. Tutto dichiarato nelle sedi istituzionali, tutto a verbale, tutto alla luce del sole e di fronte ai tanti cittadini che hanno partecipato al consesso comunale. È questo il nostro dovere di eletti e di servitori della nostra comunità, nella difesa degli interessi generali e contro ogni tentativo di distorcere e mal interpretare la gestione della cosa pubblica. Lo abbiamo fatto nel passato, ci batteremo per questo per ogni giorno a venire. Da oggi in poi, dichiaratamente, dai banchi dell’opposizione all’amministrazione in carica. Opposizione vera, non di comodo.

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