Caserta – Era più che prevedibile che dopo la ricusazione della seconda lista del partito democratico, i big che l’avevano ispirata non avrebbero sostenuta quella rimasta. L’ispiratore dell’unica lista rimasta in corsa è stato il consigliere regionale Gennaro Oliviero. Stefano Graziano, Camilla Sgambato e Pina Picierno o non hanno più un voto o non hanno fatto votare la lista ufficiale del partito che rappresentano. Non a caso la lista dei due consiglieri regionali Giovanni Zannini e Luigi Bosco ha fatto incetta di voti democratici. Non solo con questa mossa il Pd ne esce indebolito (ma forse era ciò che volevano), ma rafforza anche la posizione in consiglio provinciale del presidente Giorgio Magliocca che potrà ben sperare di avere da sinistra l’appoggio degli uomini di Zannini e Bosco. Strano perché appena qualche giorno fa il consigliere regionale Stefano Graziano scrisse che attaccare lui significava non voler bene al partito democratico. Ma veniamo al segretario provinciale Emiddio Cimmino. Lui aveva il compito di serrare le fila intorno all’unica Lista rimasta del partito che gestisce a livello provinciale. Per fare questi gli furono anche congelate le sue dimissioni dopo che era nata una maretta interna per un incarico avuto da amici di Graziano, notizia mai confermata ma soprattutto mai smentita. Oggi è lo stesso Cimmino che pare sia scandalizzato da questi risultati. Un modo per cercare di mettere le mani avanti per non cadere? Pare proprio di sì perché da voci sembra che Oliviero abbia già avvisato Zingaretti di questa vicenda, e sempre da voci pare che Zingaretti non sia stato proprio felice del risultato casertano.
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