ALIFE – Un piccolo alunno, della prima elementare, sarebbe stato cacciato dalla scuola pubblica. La sua unica colpa sarebbe quella di essere troppo esuberante, iperattivo, per essere precisi. Altro che scuola dell’inclusione. Ad Alife sembra prevalere la logica della “selezione”. A danno, chiaramente, degli alunni più fragili. Così, docenti e dirigenti, invece di trovare le azioni giuste per spingere il piccolo alunno a fare meglio nell’ambito della scuola pubblica, sarebbe stato invogliato ad andare presso una scuola privata. Sarebbe stata la stessa dirigente a “consigliare” la madre della “peste” al “cambio”. Incredibile. Eppure la scuola, per antonomasia dovrebbe includere, non escludere.

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