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SPARANISE – Centrale, il richiamo di Fucile

SPARANISE – “I licenziamenti che i vertici della centrale turbogas di Sparanise stanno attuando non possono essere accettati in silenzio. L’amministrazione comunale sta facendo nulla o quasi per mantenere i livellli occupazionali nel nostro paese. Eppure Sparanise ha dato tanto e merita di più”.
E’ il consigliere comunale di minoranza, Anna Fucile che punta l’indice contro il governo cittadino spronandolo affinchè faccia di più per tutelare i lavoratori della centrale termoelettrica.
“Come consigliere di opposizione attuerò ogni iniziativa necessaria, nell’ambito delle mie possibilità, per tentare di arginare ulteriori danni ai livelli occupazionali. Sono vicina ai lavoratori e alle loro famigle in un momento così delicato”.
Così Fucile ha concluso il suo intervento in merito alla vicenda della centrale  turobgas di Sparanise; la crisi del lavoro non risparamia nemmeno la centrale turbogas. E’ partita in questi giorni la procedura per la messa in mobilità di lavoratori addetti alla manutenzione. Saranno tre le unità di Sparanise che dovranno lasciare il posto. Nei mesi scorsi erano stati licneziati una ventina di lavoratori addetti alla  vigilanza. Tutti di Sparanise, assunti attraverso la costituzione di un’apposita cooperativa. Altre due persone, addette alla pulizia, erano state licenziate alcune settimane fa. Resta la preoccupazione per ulteriori tagli che potrebbero interessare venti unità lavorative, tutte del posto; tagli che potrebbero arrivare entro settembre.  Così, il mega impianto che doveva risolvere, per buona parte, il problema occupazionale di Sparanise sembra avviato a percorrere le storie  delle tante attività industriali che sono nate e poi scomparse nella zona industriale calena. Solo nel 2008 la Turbogas di Sparanise ha venduto Cinquanta milioni di euro di energia per un utile di circa  sei milioni. Ma a Sparanise i benefici sembrano essere stati pochissimi. Il licenziamento degli undici vigilantes rappresenta un forte campanello di allarme e pesa sui lavoratori attualmente dipendenti della Lavoro e Giustizia ma allocati presso l’impianto di produzione di energia elettrica,  vincolati e tutelati dalla stessa Calenia Energia, che li ha fatti selezionare e qualificare per gli scopi della vigilanza dell’impianto. Gli undici vigilantes si sono già rivolti ad un legale di loro fiducia – l’avvocato Salvatore Piccolo, consigliere comunale di opposizione – per tutelare i propri interessi dopo che, alcuni giorni fa, sono stati destinatari della lettera di licenziamento, in vista della scadenza del contratto quinquennale.

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