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foto di repertorio

Caserta / Torino – Vergogna in una scuola del Piemonte, la bambina è del Sud: “sistemata” nella classe con la “pella scura”. La protesta dei genitori

Sessa Aurunca / Torino (di Melina Vitale) –  Primo anno di scuola elementare per una bimba di Sessa Aurunca trasferita al Nord con la sua famiglia e già soggetta alle prime discriminazioni razziali. È quello che è successo ad una piccola alunna, trovatasi lunedì scorso, 9 settembre 2019, in una classe di solo stranieri.
Ecco la storia.
Come tanti immigrati venuti in Italia per cercare lavoro, un uomo si innamora di una donna italiana e mettono su famiglia. Poi, come capita a tantissime famiglie del Sud, si trasferiscono altrove per un lavoro migliore e che dia garanzie per il futuro. Ed ecco che arriva il primo giorno di scuola: la madre accompagna la figlia in classe e si rende conto della situazione. L’aula destinata alla bimba è composta da solo stranieri (tra l’altro anche mal ridotta), mentre nell’altra sezione tutti bambini, rigorosamente italiani e in condizioni migliori.
La madre della bimba in questione si è recata successivamente dal preside e dallo stesso le è stato promesso uno smistamento. Ad oggi, dopo quattro giorni, non è avvenuto ancora nulla, anzi, nella classe della bimba, sono stati aggiunti altri bambini stranieri. Dal preside, inoltre, anche le mamme ROM (numerose) sono andate a lamentarsi e il dirigente ha spostato i loro figli nella classe degli “italiani” e non viceversa.
La mamma, adirata, con il cuore spezzato e da una parte rassegnata alla triste condizione che investe l’Italia, non si dà pace. La donna contesta l’accaduto non per il fatto che la bimba, tra l’altro italiana, è stata inserita in una classe di solo stranieri, ma per la selezione che hanno fatto nell’istituto dividendo i bambini. In un mondo dove non dovrebbero esistere differenze di nazionalità, di colore della pelle, purtroppo si verificano ancora situazione così drammatiche.

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un commento

  1. lavorando a scuola posso dire che non c’entra il razzismo…e il solo parlarne denota poca cultura, se vi fate un giro a Roma le aule sono piene di indiani, cinesi, bangladini ecc.. non si può paragonare vairano come esempio, che resta un’isola felice, alle grandi città, dove gli immigrati e stranieri sono tantissimi, certo la Preside potrebbe spostare l’alunno in altra classe