AILANO – La diriginte scolastica Cristina Casaburo si difende, attraverso il suo legale, l’avvocato Michele Imbroglia, spiega i punti salienti del ruolo che lei ha avuto nella questione relativa alle violenze subite da una sua studentessa. Violenze attuate molti anni prima dal nonno della fanciulla.
“La ragazza non ha mai parlato direttamente con me – precisa Casaburo – ed io ho fatto subito tutte le segnalazioni necessarie. Il giorno successivo alla segnalazione, ho ricevuto i genitori informandoli. Un dettaglio che gli stessi genitori hanno riferito al Pubblico Ministero. Ho indirizzato, attraverso l’insegnante di lettere, la studentessa dalla psicologa e successivamente allo sportello del gruppo di ascolto del progetto “Guardami negli occhi”. Inoltre, precisa il legale della dirigente scolastica, veniva attivato il nucleo di prossimità. Insomma, conclude Imbroglia, la mia cliente ha fatto ogni azione possibile e prevista dal regolamento”. La dirigente Casaburo ritiene la vicenda una forte speculazione mediatica montata a suo danno – per i fatti avvenuti in una scuola di Torino – respinge l’accusa di omissioni di denuncia e assicura querele per difendere la propria immagine
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