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Mondragone – Ucciso con due colpi di pistola, Ferdinando attirato in una trappola: l’ombra della camorra

Mondragone – La vittima temeva di essere ucciso. Probabilmente, proprio per esorcizzare questa paura, poco tempo fa, aveva fatto una foto vicino una vecchia bara. L’ombra della malavita organizzata si allunga, prepotentemente, sulla comunità di Mondragone. L’omicidio di Ferdinando Longobardi potrebbe connotarsi di camorra.  E’ stata una chiamata ai carabinieri ad avvisare che un uomo era a terra in una pozza di sangue, poco dopo l’arrivo del 118 il 30enne è morto. Una sparatoria in pieno centro poco dopo le ore ventuno, di ieri, mercoledì quattro settembre 2019, dove le confuse testimonianze dei pochi presenti sono state raccolte dai carabinieri di Mondragone, in un clima di omertà molto forte.  Ferdinando Longobardi, pregiudicato, aveva scontato una pena a 10 anni di reclusione ed era ritornato in libertà a dicembre scorso. Non si esclude che l’omicidio del 30enne sia da attribuirsi ad una faida camorristica: Longobardi era infatti nipote di un uomo vicino al clan La Torre. Stando a prime ricostruzioni Longobardi sarebbe caduto in una trappola: un ‘amico’ avrebbe citofonato a casa del 30enne chiedendogli di scendere, una volta in strada Ferdinando è stato quindi ammazzato a colpi di pistola. Chiaramente saranno le indagini della compagnia dei carabinieri mondragonesi a spiegare le ragioni e gli esecutori del delitto. Gli inquirenti hanno acquisito le immagini di tutti i sistemi di videosorveglianza della zona.

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