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PER LA Prof.ssa ANNA CICCARELLI. “… da un’amica ad un’amica”

Cara Anna,
da diversi anni ormai dalla nostra amicizia, mi ritrovo oggi, in occasione del tuo pensionamento, a buttar giù quattro pensieri, dieci parole, per dirti grazie per tutto ciò che hai fatto per gli alunni tutti. Questi probabilmente per te sono giorni un pochino tristi.
Il magone per essere stata chiamata all’ordine dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale certamente scuote il risveglio di queste prime mattine senza la “tua” scuola.
Sicuramente, però, sarai sollevata al sol pensiero di aver fatto sempre il massimo, in questi anni, per tracciare un percorso di crescita costante per gli studenti. Innanzitutto so che queste righe sono condivise da tutti quelli che hanno avuto la fortuna di incontrarti lungo il cammino scolastico e, quindi, della vita. Immagina che questa missiva sia scritta da migliaia di mani ansiose di esprimere sentimenti di gratitudine nei tuoi confronti.
Sì, cara Anna, perché grazie a persone come te un po’ tutti sono cresciuti.  Non sei mai stata, infatti, una docente qualsiasi. Ce ne sono tante, nella tua categoria, che pensano solo ad insegnare ciò che il programma scolastico richiede (anche tu lo hai fatto bene, ndr), senza soffermarsi magari sulle sfide della vita, sui problemi delle nuove generazioni e di ogni giorno.
Sei stata di più.
Sei stata sempre una buona madre di famiglia, capace di ascoltare le esigenze dei ragazzi, brava anche a bastonare quando era il caso.
Grazie ad educatori veri come te  il l’Istituto Agrario è riuscito a sfornare in tanti anni talenti veri e giovani preparati ad affrontare non solo le sfide scolastiche del futuro (università) ma anche i problemi della quotidianità.
Grazie ad educatori veri come te, si sono costruiti davvero una coscienza critica, hanno aperto gli occhi su ciò che accade nel mondo abbandonando, o mettendo in disparte, le frivolezze della età.
E per un docente credo sia la massima soddisfazione possibile, quella di educare alla vita. Perché a poco serve sapere di Dante o Manzoni se non sappiamo comportarci per strada, se non sappiamo cosa succede intorno a noi. Hai sempre rispettato le opinioni altrui, e non ricordo una volta in quaratasei anni di insegnamento, davvero mai, in cui hai tentato di “lavare le teste”, sì come qualche altro in altre situazioni faceva. I’ITAS, dunque, ha perso per “colpa” della pensione una colonna portante e, ne sono convinta, non sarà più lo stesso, a prescindere dalla bravura di chi arriverà per sostituirti. Ma la vita va avanti, ed ora si apre il capitolo del meritato riposo dalle fatiche costanti e quotidiane, dove magari recupererai un po’ di tempo regalato alla scuola con il sempre sorridente e dolce Enzo. Dunque, cara Anna, buona nuova vita. E grazie ancora, di tutto.
Un’amica ad un’amica

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