Ultim'ora

CITTA’ DEL VATICANO – In centomila per l’ultima udienza generale di Benedetto XVI. Sale l’attesa per il Conclave

di Francesco Mantovani

CITTA’ DEL VATICANO – “Sono veramente commosso e vedo la Chiesa viva.Grazie di cuore sono veramente commosso e penso che dobbiamo davvero dire grazie perché la Chiesa è viva. E penso che dobbiamo dire grazie anche perché il tempo oggi è bello”.  Con queste parole, Benedetto XVI ha iniziato l’ultima udienza generale prima di lasciare il ministero petrino. Tornando con la mente al giorno in cui fu eletto Papa (era il 19 aprile del 2005), Ratzinger ha ricordato le sensazioni che provò in quel momento. “Signore, che cosa mi chiedi? E’ un peso grande quello che mi poni sulle spalle ma se Tu me lo chiedi sulla Tua parola getterò le reti” e “il Signore mi ha veramente guidato” – ha detto il pontefice –. Negli ultimi anni, “il cammino della Chiesa ha avuto momenti di gioia ma anche momenti non facili nei quali le acque erano agitate, il vento contrario e il Signore sembrava dormire – ha aggiunto -. Ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore, la barca della Chiesa non è mia. Un Papa non è solo nella guida della barca di Pietro, anche se è la sua prima responsabilità; e io non mi sono mai sentito solo nel portare gioia e peso del ministero petrino”. Papa Benedetto XVI ha poi voluto, in un certo senso, sementire le voci secondo le quali alla base delle sue dimissioni ci sarebbe stata l’amara consapevolezza di sentirsi solo al ‘timone’ della Chiesa. “Il Signore – ha detto – mi ha messo accanto tante persone che, con generosità e amore a Dio e alla Chiesa, mi sono state vicine. Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma anche con una profonda serenità d’animo”. La decisione di abdicare affonda, in questa ottica, le sue solide radici nella constatazione che “in questi ultimi mesi le forze erano diminuite”. Una decisione difficile scaturita dopo aver “chiesto a Dio” di “illuminarmi per prendere la decisione più giusta per il bene della Chiesa”. Ratzinger ha proseguito tranquillizzando i fedeli: “Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso.  Chi assume il ministero petrino non ha più alcuna privacy. Appartiene sempre e totalmente a tutti, a tutta la Chiesa”. Un pensiero è stato poi rivolto anche al prossimo Papa. “Vi chiedo – ha proseguito Ratzinger – di ricordarmi davanti a Dio e soprattutto di pregare per i cardinali, chiamati ad un compito così rilevante, e per il nuovo successore dell’Apostolo Pietro. Il Signore lo accompagni con la luce e la forza del suo Spirito”. Benedetto XVI ha voluto infine ringraziare i media: “Vorrei che il mio saluto e il mio ringraziamento giungesse poi a tutti: il cuore di un Papa si allarga al mondo intero. Qui penso anche a tutti coloro che lavorano per una buona comunicazione e che ringrazio per il loro importante servizio” – ha concluso -. Il Santo Padre è stato accolto da un lungo e caloroso applauso della folla che ha letteralmente invaso piazza San Pietro. Una vera ovazione gli è stata tributata soprattutto al suo arrivo a bordo della ‘papamobile’. Il Papa ha percorso la piazza salutando e benedicendo i presenti. Il pontificato si conclude domani alle 20. Da quel momento, la sede sarà vacante. Non prima del 4 marzo, le congregazioni che precedono il conclave. Ratzinger, quando terminerà il suo Pontificato, avrà il titolo di “Papa emerito” o “Romano Pontefice emerito”. Lo aveva riferito padre Federico Lombardi. Il direttore della sala stampa della Santa Sede aveva anche reso noto che ci si potrà ancora rivolgere a Ratzinger chiamandolo “Sua Santità”. Dopo il 28 febbraio, infine, vestirà la talare bianca semplice, ma non porterà più l’anello del pescatore e il sigillo verrà annullato.

Guarda anche

PIEDIMONTE MATESE – Il coro del liceo “Joyce” canta in Vaticano

PIEDIMONTE MATESE – Il viaggio a Roma del Liceo Linguistico paritario James Joyce è stato …