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LA SINDROME DA ALIMENTAZIONE NOTTURNA: SINTOMI E COME INTERVENIRE

La Night Eating Syndrome (Sindrome da Alimentazione Notturna) è un disturbo della nutrizione e dell’alimentazione inserito nel DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) tra i “disturbi della nutrizione o dell’alimentazione con altra specificazione”.

La persona che soffre di tale patologia spesso si alimenta scarsamente a colazione e a pranzo, fa una cena normale, per poi mangiare abbondantemente e in modo compulsivo, mediante ripetute abbuffate, nel periodo serale e notturno. Prediligendo cibi ad alto contenuto calorico, ricchi in grassi e zuccheri (patatine, merendine, dolciumi, ecc.). Con il tempo diventano grandi obesi, tanto che la prevalenza di questo malattia è molto alta tra i soggetti candidati alla chirurgia bariatrica (25%). La qualità del sonno è molto scarsa, con difficoltà ad addormentarsi. I risvegli associati alla voglia di mangiare sono continui e si riesce a prendere sonno solo dopo aver messo in atto tali condotte alimentari disfunzionali.

I sintomi della Night Eating Syndrome (NES) sono:

  1. Scarso appetito la mattina (a volte fino al tardo pomeriggio).
  2. Eccessiva e compulsiva alimentazione nel periodo serale e notturno.
  3. Difficoltà ad addormentarsi e necessità di mangiare prima dell’addormentamento.
  4. Frequenti risvegli notturni contraddistinti dalla necessità di mangiare per riuscire a riprendere sonno.
  5. Non vengono utilizzate manovre di eliminazione, come induzione del vomito, abuso di diuretici o lassativi.  Il comportamento compensatorio più tipico è quello di mangiare poco o nulla durante il giorno. Spesso si verifica sovrappeso o obesità.
  6. Non sussiste una forte preoccupazione per il peso e per le forme corporee come avviene nell’anoressia o nella bulimia.
  7. Il disturbo può manifestarsi in maniera episodica, oppure essere continuativo.
  8. E’ spesso presente umore depresso: le abbuffate alimentano dinamiche emotive di colpa, vergogna, rabbia ed ansia per lo scarso autocontrollo dimostrato.

Come si interviene sulla Sindrome da Alimentazione Notturna?

La terapia più consigliata per la Night Eating Syndrome è quella di tipo psicoterapeutico, per cui, prima di affrontare il problema del sovrappeso, è fondamentale cercare un aiuto psicologico e/o psichiatrico, preferibilmente presso centri specializzati sui disturbi del comportamento alimentare. Il percorso di psicoterapia, aiuta ad imparare a controllare l’assunzione di cibo fino a cambiare le abitudini alimentari. Ossia educa il paziente a reagire alle situazioni scatenanti le abbuffate notturne in maniera funzionale. Molto utile è anche la terapia di gruppo, stimolando l’interazione tra i pazienti, e riducendo il senso di solitudine. Inoltre, verrà associato all’intervento psicoterapeutico e/o psicofarmacologico, un percorso nutrizionale attraverso qualificati dietologi. Tali specialisti dovranno tenere conto che diete troppo drastiche potrebbero peggiorare ulteriormente lo stato della patologia, dato che il paziente che soffre di NES perde peso difficilmente e, soprattutto, tende al recuperarlo più facilmente rispetto ad altri.

La rubrica di approfondimento su tematiche psicologiche, a cura della Dott.ssa Angela Pagliaro, Psicologa, ha l’obiettivo di affrontare argomenti che ci incuriosiscono e su cui vogliamo saperne di più, fornendo spunti di riflessione e quesiti sulla nostra vita. Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale.

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