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ROMA / ALVIGNANO – Marcucci e il “gran pasticcio” del concorso per dirigente scolastico, i giudici annullano tutto: troppe irregolarità

ROMA / ALVIGNANO – Non ci fa, certamente, una bella figura il sindaco Angelo  Marcucci, ex dirigente scolastico, indicato come una delle ragioni che hanno indotto i giudici del Tar del Lazio ad annullare il concorso per dirigente scolastico.  Quello combinato da Marcucci appare essere un “gran pasticcio”.
Casualità?
Azioni ben congeniate con obiettivi precisi?
Sono queste le domande che si pongono in tanti, non solo ad Alvignano.
Fra le altre cose, al primo cittadino di Alvignano,  Angelo Francesco Marcucci, con una vita passata nel mondo della scuola, viene contestato anche il fatto di essere stato presente contemporaneamente alla seduta di Giunta e nella sottocommissione per il concorso a Preside al Manzoni La prova era unica su tutto il territorio nazionale. Ebbene, oggi, al Tar Lazio, si è discusso proprio di questo caso ed il concorso è stato annullato. Il sindaco Marcucci, inoltre, è stato ritenuto incompatibile con la carica di commissario del concorso insieme all’incompatibilità di alcuni componenti della Commissione esaminatrice per aver svolto dei corsi di preparazione per il superamento delle prove. Dei dodici motivi di irregolarità segnalati dai ricorrenti, il Tar ha accolto quello che riguarda l’incompatibilità e il conflitto di interessi di tre commissari che hanno contribuito a preparare e approvare i criteri di valutazione e i punteggi: si tratta di Elisabetta Davoli e di Francesca Busceti, che avevano svolto corsi di preparazione nei mesi scorsi per gli aspiranti presidi, ovvio motivo di incompatibilità perché potrebbe avvantaggiare chi ha seguito i corsi e Angelo Francesco Marcucci che è sindaco in Campania, carica che risulta incompatibile con la presenza in commissioni per concorsi pubblici. Il Miur sta predisponendo il ricorso al Consiglio di Stato perché i tecnici – riferiscono fonti del ministero – ritengono corrette le nomine e «infondata la censura del Tar».  I posti messi a bando per i nuovi presidi erano 2425, ma durante il concorso, sia per evitare altri ricorsi, sia per la carenza di dirigenti scolastici che è ormai un’emergenza, si era deciso di aumentare i posti a oltre 2900. A presentarsi erano stati oltre 38 mila insegnanti in tutta Italia

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