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Armando Fusco, sindaco di Riardo

Riardo – Nuova numerazione civica e nuova toponomastica: autentica barzelletta. Roba da ridere. Se non ci fossero motivi per piangere

Riardo – E’ stato attribuito un numero civico anche alla cabina Enel, quasi come se essa dovesse ricevere posta o altre notifiche. Potrebbe bastare già questo per rendere chiara la follia che si è realizzata nel paese delle bollicine con la nuova toponomastica e con la nuova numerazione civica. Somiglia tanto ad una rappresentazione comica. A raccontarla si rischia di non essere creduti, perché somiglia troppo ad una barzelletta. Insomma si potrebbe ridere a crepapelle. Ma i motivi per piangere sono diversi. Sono stati numerati anche i varchi che portano sui terreni agricoli. Via Giovanni XXIII diventa “”via Giovanni Ventitreesimo”.  Incredibile, ma tutto terribilmente vero!
Come è vero che sono stati numerati anche gli accessi pedonali delle abitazioni. Così, ad esempio, se un’abitazione ha il cancello grande e quello pedonale, si ritrova due numeri civici diversi, che possono essere indicati, a scelta, sull’indirizzo della famiglia. In qualche caso sono stati “inchiodati” due numeri diversi allo stesso cancello. E come diceva il mitico e saggio Totò: “sono cose da pazzi”!
Ma questi sono solo alcuni esempi della scellerata scelta attuata dall’amministrazione comunale di Riardo guidata dal sindaco Armando Fusco.
La nuova toponomastica riardese fa ridere ma preoccupa pure. Buona parte delle vecchie indicazioni viarie sono state cambiate e in alcun i casi stravolte. Anzichè recuperare i vecchi toponimi, ci si è abbandonati a cambiamenti inutili che non tengono conto nè delle vecchie indicazioni topografiche e catastali, nè delle consolidate indicazioni entrate nella conoscenza collettiva del posto e dell’intero territorio. Ma su questo sarà necessaria una più completa verifica strada per strada.  Quello che è certo è che hanno disseminato numeri civici dappertutto; ogni abitazione (anche singola) si ritrova con tre o quattro numeri, anche sugli ingressi pedonali laterali, sui cancelli che portano all’orto o al giardino, sul garage o semplice deposito chiaramente accessorio e non suscettibile di autonoma utilizzazione. In molti casi (ad esempio, il negozio Pellicano), oltre ai numeri sulla strada principale di accesso, sono stati messi altrettanti numeri sulle singole saracinesche laterali che, ovviamente, non sono ingressi autonomi. In simili casi, proprio per l’assenza di accesso dalla via pubblica, i numeri sono stati apposti all’interno della proprietà privata, il che non è proprio in linea con la natura e funzione della numerazione civica.  In alcune strade di campagna, addirittura, il numero è stato apposto a fianco di un varco che conduce in terreno agricolo, privo di abitazione o altro manufatto. E, tra l’altro, non in tutti i varchi. E’ il caso evidente di via Santagata (davvero non si capiscono le motivazioni della nuova denominazione), ex via Tuoro – Perrone.  In tutti i paesi del mondo, le vie a ricordo di date storiche, pontefici, ecc. vengono indicate col corrispondente numero romano. A riardo, invece, si scrive, sulla numerazione, “via Giovanni Ventitreesimo”. E qui è evidente che la cultura sta lontana anni luce. Ma questo è solo un dettaglio per pochi. Un numero è stato attaccato persino sulla cabina Enel di largo Saudina. Per consegnare la posta o per altro?  Forse, tutto, solo per pendere soldi inutilmente.

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un commento

  1. pirata di riardo

    NON E’ SOLO QUESTIONE DI TOPONOMASTICA MA QUELLO CHE VOGLIO DIRE IO ERA NECESSARIO CAMBIARE IL NOME ALLE STRADE CON RIFERIMENTI A PERSONE DEL PAESE ATTE IN AZIONI DI BENEVOLENZA E METTERE NOMI DI POLITICI COMUNISTI , QUESTO CI FA CAPIRE ANCHE LA TENDENZA POLITICA DEL NOSTRO AMMINISTRATORE CHE TANTO DECANTA LA SUA IMPARZIALITA’ TANTO CHE ALLE EUROPEE PER DISTINGUERSI DAL GRUPPO HA VOTATO IL PIRATA , E NOI FRA 4 ANNI VOTEREMO TUTTI IL PIRATA E VEDREMO LUI COME LA PRENDERA’