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VAIRANO PATENORA – Scuola e Catechismo, i gentiori: ci sentiamo sfruttati

vairano patenora. “Non condivido gli atteggiamenti del parroco e non ne faccio mai mistero. Forse non tutti sono a conoscenza che all’inizio del corso di Catechismo sono stati chiesti €30euro a bambino frequentante per collaborare alle spese per il riscaldamento.  E’ ovvio che nel momento in cui si va in aula e la si trova fredda si finisce per lamentarsi.  La scuola ci chiede di collaborare economicamente perchè ci sono i tagli e la Chiesa fa altrettanto, anche se non si capisce la motivazione.  Se c’è il problema del costo del riscaldamento  si potrebbe fare il corso di catechismo da Aprile a Ottobre e non viceversa ed evitare di gravare le famiglie di questa “piccola” ulteriore spesa.
In casa con uno stipendio e due figli si “sopravvive” e noi siamo, passatemi il termine, “incazzate” con il mondo intero. Ma riuscite a capire i salti mortali che dobbiamo fare noi genitori per mandare i figli a scuola e in Chiesa?
Ma Don Luigi è a conoscenza di quel che costa il gasolio per la macchina? Perchè nel resto d’Italia i bambini iniziano il catechismo a 7 anni e a Vairano a 6?
Quanti bambini frequentano il catechismo? 100?
Il conto è presto fatto, ma mica frequentano tutti i giorni? Dovevamo pagare il gasolio per tutta la comunità?
E l’orario? Ne vogliamo parlare? Dalle 16:00 alle 17:00. Lasciare il lavoro per accompagnarli e andarli a riprendere. L’orario scolastico? Non ne parliamo, tre volte a settimana andare a prenderli alle 12:00. Il pullman? Non c’è per tutti e non si puo’ acquistare, e così il datore di lavoro mugugna ogni volta che devi andare a prendere i bambini, da scuola, dalla Chiesa.  Non si fanno la Prima Comunione? Ma chi se ne frega, qua bisogna vedere se riusciamo ancora a mettergli il piatto a tavola e la Chiesa invece di venirci incontro ed aiutarci, ci “obbliga” a portarli ad ascoltare la parola di Dio. Ma non bastano le due ore settimanali scolastiche di religione?
Io, 30 anni fa, ho frequentato il catechismo per 6 mesi e sfido qualunque bambino, dopo 4 anni di catechismo, a ricordare le preghiere come le ricordo io! Basta, Chiesa, Governo, ci state solo sfruttando.
Anche sta Prima Comunione è solo un interesse commerciale. L’offerta al parroco, i fiori, la festa! Basta!  Se Don Luigi vuole che si parli di sè, sia il primo parroco a decidere che la Prima Comunione si dia al bambino in un giorno qualsiasi, senza abito bianco, senza addobbo e senza cero.  Pensiamo a nutrire il loro spirito senza affondare le mani nelle loro tasche!”.
E’ questo il documento di una mamma – che si firma semplicemente una mamma –  con cui esprime la sua profonda indignazione  per quello che accade a Vairano Scalo.

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un commento

  1. Il periodo di crisi generalizzata che stiamo attraversando imporrebbe alla chiesa di operare per il bene della popolazione e magari aiutare chi si trova in difficoltà anche in maniera anonima e allora con i sei dell’organizzazione perché non finanziate iniziative per banchi alimentari o di sostegno al reddito? Invece si continua solo a pensare ad abbellire i templi come gli scribi e i farisei che oltre 2000 anni or sono,dicono le scritture, qualcuno condannò proprio nel tempio!