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TORA E PICCILLI – Licenze edilizie, De Simone contro l’ente Parco

TORA E PICCILLI – Dopo “solo” nove mesi sono arrivate all’Ufficio Tecnico Comunale le risposte per le pratiche di cittadini privati che vorrebbero ristrutturare le proprie abitazioni ubicate nel Comune di Tora e Piccilli. La sorpresa enorme è che tutte le pratiche sono state bocciate: non sono scampati alla scure del nuovo tecnico del Parco neanche piccoli lavori per adeguamenti sanitari. E’ stato irrilevante  che tutte le pratiche siano precedentemente passate al vaglio delle commissioni comunali. E’ stato irrilevante il parere positivo della Soprintendenza Paesaggistica. Tutte le richieste di integrazione entrano nel merito dei parametri edilizi precedentemente valutati positivamente dalle commissioni competenti: nonostante siamo tacciati di far rispettare troppo la legge urbanistica, arriva sempre il burocrate di turno a rinfacciarci il contrario, facendo il bello e cattivo tempo. Non sono più disposto da Sindaco ad accettare i capricci di persone che, non conoscendo affatto le Nostre realtà, vengono ad applicare leggi e regolamenti che non si trovano su nessun testo di Urbanistica. Il Parco Regionale Roccamonfina Foce del Garigliano, che tanti anni fa ho voluto contro il parere di tantissima gente, a cui ho dedicato tempo ed energie per i tre anni in cui sono stato membro del Consiglio Direttivo (senza ricevere compensi, come d’altronde tutti gli altri componenti), si sta rivelando un Ente capace solo di bloccare un territorio che sta cercando disperatamente di risollevarsi, che lotta quotidianamente contro i continui tagli fatti agli Enti Locali ed ai servizi pubblici, ormai inesistenti grazie alla poca accortezza che i Nostri politici regionali e Nazionali hanno usato a queste terre.

Per chi non ne fosse a conoscenza, ad oggi non esiste un Piano del Parco, per cui le regole urbanistiche sonno dettate dalla Legge Regionale 33/93, che nelle Norme di attuazione fissa i parametri da seguire per poter edificare o ristrutturare. Non c’è altro, se non i Regolamenti Comunali cui la stessa Legge Regionale richiama per espletare le pratiche urbanistiche: compito dell’Ente Parco è quello di valutare la conformità ambientale degli interventi, qualora modificassero i parametri urbanistici dei comuni interessati. Dovrei a questo punto iniziare una dissertazione sulla differenza tra interventi edilizi, tutti quelli bloccati dall’Ente Parco, ed interventi urbanistici, su cui in effetti il parco ha competenza, ma ad i miei concittadini ed a tutti gli abitanti del Parco Regionale del Roccamonfina cosa cambierebbe? Il Parco non ha portato altro che vincoli e lungaggini burocratiche che cambiano al cambiare dei Vertici nominati, come tutti sanno, su base politica direttamente a Napoli. Non c’è stato quel volano di sviluppo che io per primo mi sarei aspettato, avendo per anni girato i Parchi Italiani, dove davvero “solo”  l’Ambiente viene messo al centro dell’attenzione. L’ultimo paradosso che stiamo vivendo è che i fondi europei assegnati dal PIRAP al nostro Parco e gestiti dalla Regione Campana, fondi per i quali i Comuni hanno redatto già progetti esecutivi, pare si possano perdere a causa di un pastrocchio burocratico di cui non si capisce l’origine e non si vede la fine, che mette in serio rischio una delle poche certezze che avevamo fino ad oggi. Siccome non ritengo opportuno avallare cose del genere, proporrò nei prossimi giorni ad i miei colleghi sindaci di seguire l’esempio del Comune di Roccamonfina che alcuni mesi fa ha deliberato in Consiglio Comunale la nuova Perimetrazione del Parco escludendo tutti i centri abitati e buona parte delle aree non demaniali.

Può darsi che in Regione, quando vedranno ridotta a pochi ettari di bosco quella che poteva essere una bellissima area protetta, si rendano conto del danno che hanno arrecato alle Nostre Terre che, se oggi sono rimaste così ben conservate, è solo grazie all’amore della gente che le abita e non a vincoli imposti “arbitrariamente” dall’Alto.

 

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