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TEANO – Delitto Mollicone, scagionati i Mottola

TEANO. Gli esami del Ris alleggeriscono la posizione degli indagati per l’omicidio di Serena Mollicone, la 18enne di Arce uccisa nel 2001.
“Dai frammenti di impronte capillari, esistenti sui nastri adesivi utilizzati per avvolgere il corpo di Serena Mollicone e gia’ evidenziati in precedenza, sono stati ora estratti profili genetici misti attribuibili a piu’ soggetti ed utili per ulteriori accertamenti comparativi”, ha sottolineato il procuratore Mario Mercone, “tali profili genetici e l’impronta dattiloscopica a suo tempo rilevata sui nastri non appartengono a nessuno degli attuali indagati”.
Il procuratore alla domanda se gli indagati possano essere o meno scagionati non ha voluto rispondere.
Non si esclude, infatti, che chi ha ucciso Serena poi abbia deciso di affidare l’occultamento del cadavere ad altre mani.
Serena Mollicone e’ scomparsa dalla sua abitazione il primo giugno del 2001. A ritrovarla priva di vita due giorni dopo, il 3 giugno, furono alcuni componenti di un’associazione di volontariato, che insieme ad altre decine di persone, cercavano la ragazza ovunque. La morte della 18enne rimane ancora senza un colpevole.
E’ bene ricordare che i sei indagati: il maresciallo Franco Mottola, il figlio Marco, la moglie, il brigadiere Suprano, l’ex fidanzato di Serena, Michele Fioretti e la madre di quest’ultimo, sono stati scagionati dal test del DNA e dall’esame delle impronte dattiloscopiche.
E’ stato affidato ai carabinieri del Racis di Roma l’incarico per il secondo accertamento tecnico sull’omicidio di Serena Mollicone, la diciottenne di Arce, scomparsa e ritrovata uccisa, legata e imbavagliata undici anni fa nel boschetto Fonte Cupa di Anitrella. Il bosco che in sua memoria pochi giorni fa ha preso il nome di Fonte Serena. I carabinieri del raggruppamento investigazioni scientifiche dovranno ultimare gli accertamenti tecnici iniziati lo scorso luglio ed estrarre l’impronta digitale dalla ricevuta della visita ortopanoramica della studentessa di Arce. Il Dna dall’impronta – Per quanto riguarda il profilo genetico, gli investigatori del Racis dovranno invece estrarre il Dna dall’impronta trovata sul nastro utilizzato per legare Serena e poi compararlo con quello dei sei indagati e di altre persone presenti nella Banca Dati. Gli indagati – Per l’omicidio della studentessa di Arce restano indagati con le ipotesi di omicidio volontario e occultamento di cadavere l’ex fidanzato di Serena, Michele Fioretti e sua madre Rosina Partigianoni, l’ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, sua moglie e il figlio della coppia Marco, e il carabiniere Francesco Suprano. Per tutti e sei gli indagati l’esame del Dna e delle impronte digitali, svolto a luglio sempre dal Racis di Roma, ha dato esito negativo.
“L’assassino e i suoi complici hanno le ore contate.
Farebbero meglio a costituirsi ai magistrati”. Sono parole di Guglielmo Mollicone, il padre di Serena che dopo oltre dieci anni da quel terribile delitto si sente vicinissimo alla verità.  Dopo oltre 10 anni dalla morte di Serena Mollicone, trovata morta in un bosco ad Arce il primo giugno 2001, due giorni dopo la sua scomparsa, le indagini sul suo omicidio giungono a una svolta: gli inquirenti hanno infatti trovato 15 tracce biologiche, probabilmente dell’assassino (o degli assassini) sugli abiti della 18enne. Il ritrovamento di tracce biologiche sui vestiti di Serena permetterebbe quindi ora il confronto con il Dna dei sei indagati. Per gli inquirenti alla base dell’omicidio potrebbe esserci un traffico di stupefacenti e la gelosia.

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