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VALLE AGRICOLA – Politiche, lo sciopero del voto

VALLE AGRICOLA. “Siamo ignorati da tutti, si ricordano di noi solo nel periodo elettorale. Noi non andremo a votare. E’ l’unica arma per manifestare il nostro disagio e la nostra rabbia”. Sciopero del voto per non scomparire. I cittadini del piccolo centro montano di Valle Agricola, autentica perla incastonata fra i monti del Matese, non si recheranno ai seggi.  Sarà la  protesta contro lo stato di abbandono in cui le istituzioni sovracomunali (provincia, regione e governo centrale) da decenni lasciano il paese. Sarà la protesta contro il disinteresse verso i piccoli comuni e i centri montani.  In realtà, Valle Agricola, è un paese già “mezzo” morto. I numeri parlano chiaro: 960 residenti e 1500 votanti di cui circa 600 iscritti all’aire (anagrafe italiana residente all’estero). Significa che negli ultimi anni quasi la metà della popolazione è andata via, oltre confine, in cerca di un lavoro e di un futuro migliore. Chi resiste, invece, lo fa affrontando quotidianamente tante difficoltà, spesso, generate da disservizi e da carenze  “storiche”. Una sola strada unisce il paese al resto del mondo; l’altra che potrebbe dare a  Valle Agricola lo sbocco sull’Alto Matese, è in “costruzione” da circa trenta anni. Così i valligiani per raggiungere San Gregorio Matese, Letino e Gallo Matese dai quali distano qualche chilometro sono costretti a percorrerne oltre 35. A Valle Agricola non esiste una banca e l’ufficio postale solo da qualche mese ha installato il servizio bancomat. I trasporti pubblici sono un autentico miraggio così come i servizi sanitari. La “rivolta del voto” è guidata dal sindaco Fernando Pezza: “siamo stanchi della situazione di abbandono in cui da decenni siamo relegati. La nostra amministrazione comunale ha scelto di attuare lo sciopero del voto per dare un segnale chiaro. Speriamo che l’intera popolazione segua il nostro esempio perché solo restando uniti – conclude Pezza – riusciremo a centrare l’obiettivo”. Non è la prima volta che i valligiani attuano lo sciopero del voto: nelle provinciali del 1985 e nel 1990 in massa disertano i seggi. Anche il quel caso la protesta nasceva per lo stato do degrado, che sfiorava l’impraticabilità, dell’unica strada provinciale. In precedenza, erano gli anno ’60,  Valle Agricola scioperò contro i dazi provinciali, restituendo tutte le cartelle esattoriali al mittente. Qualche anno dopo stessa azione contro la Rai per l’assenza di un ripetitore capace di garantire il segnale nel paese. Azioni coronate da successo; infatti, nel caso dei dazi provinciali intervenne il governo centrale eliminando il balzello per i centri disagiati e montani. La Rai, invece, pochi mesi dopo posizionò un ripetitore eliminando il disservizio.

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3 commenti

  1. come al solito la colpa è degli altri. i valligiani dimenticano di non avere un sindaco. sindaco pezza dimettiti. la scusa del lavoro non giustifica la tua latitanza.

  2. ancora con la strada per il lago del matese quando la provinciale per valle agricola frana …. è la fine
    protestiamo contro la strafottenza degli amministratori locali (sindaco ed accoliti) incapaci e latitanti (ha ragione capitan uncino)

  3. La rivolta del non voto guidata dal sindaco Pezza!! Ma stiamo scherzando?Ma quale autorità morale e politica può avere uno che va via lasciando il paese in balia di se stesso? Per carità per lavoro si possono alzare le mani ma poteva dimetterai anche per coerenza ma parliamo di cose astratte per certa gente poi non deve parlare a nome di una collettivita’ che oramai non lo stima più ,non può parlare neanche a nome e per conto dell’amministrazione anche perché qualche suo compagno di merenda si e impegnando a trovare voti per qualche candidato moderato di Caserta.Sono d’accordo con l’Amico che dice della strada per Matese ma siamo sicuri che quella sia la nostra priorità in termini di vie di comunicazione? Ecco dove dimostra tutta la sua mediocrità (adesso ci fanno la strada e il signor sindaco ci mette gli sci a tutti). Abbiamo la strada provinciale che presenta molte frane strada che per giunta percorre la gente di valle gli studenti tutti i santi giorni non lui che tuona da chi sa dove come figura al di sopra delle parti dimenticando che non ha mosso un dito per far si che si muovesse qual’ cosa anzi fa proposte e per giunta anche strampalate, noi non ci siamo dimenticati che si è messo a capo di una armata branca leone e non è un caso che siamo sprofondati in questa situazione farebbe meglio a farsi un esame di coscienza altro che il vip sui giornali per radio ecc. Non ci servì e secondo me la gente andrà anche a votare e in molti ci andranno solo perché tu hai detto di non andare.
    TANTO SI DOVEVA.