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PALERMO / ROMA – Caos e preoccupazione per i titolari delle strutture convenzionate con il S.S.N.

PALERNO / ROMA – Milioni di euro da restituire alle Aziende Sanitarie Provinciali della Regione Sicilia. Questa è la catastrofe che si è abbattuta su tutti i titolari dei laboratori di analisi cliniche e radiologiche della Trinacria. E’ infatti di oggi la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Siciliana (GURS) del decreto, a firma dell’assessore alla salute Lucia Borsellino, con il quale si chiede alle strutture la restituzione di tutte le somme in più erogate negli ultimi sei anni (dal 2007 ad oggi), in seguito all’applicazione di un tariffario diverso. Una notizia che ha dell’incredibile e che mette “la firma”  alla chiusura di centinaia di attività su cui l’economia locale vive. In una regione che sta pagando pesantemente il prezzo della crisi economica con una disoccupazione che crescerà ulteriormente allorquando, pubblicato il decreto, cesserà l’erogazione delle prestazioni da parte dei laboratori e delle strutture di radiologia accreditate, l’emanando decreto, di fatto, costituisce una vera e propria “bomba”  per la categoria che ha dato tantissimo allo Stato ricevendo solo decurtazioni, penalizzazioni, vessazioni e angherie di ogni genere. Anche perché il nuovo tariffario deciso dal Ministero della Salute prevede ulteriori tagli nelle tariffe delle prestazioni da erogare all’utenza.

Le tappe della vicenda possono essere sintetizzate così:

nel settembre 2007 l’allora assessore Lagalla firma un decreto che recepisce il cosiddetto “tariffario Bindi”, che penalizza i privati. Partono i ricorsi e nel gennaio 2008 i ricorrenti riescono a ottenere una sospensiva dal Tar: si ritorna dunque al “tariffario Pagano”, dal nome dell’ex assessore regionale alla Salute. Nel gennaio 2011, tre anni dopo, il Tar rigetta nel merito i ricorsi e nel 2012 la bocciatura dei ricorsi viene confermata dal Cga.
L’assessorato regionale preso atto della situazione  ha emanato il decreto. Nel decreto si specifica che è “fatto obbligo alle aziende sanitarie provinciali di procedere al recupero nei confronti delle strutture specialistiche delle eventuali maggiori somme erogate rispetto a quelle che sarebbero state corrisposte in applicazione del Decreto assessoriale del 2007”.

Le associazioni di categoria ed i titolari delle strutture non ci stanno e annunciano manifestazioni e scioperi che forse partiranno proprio dal prossimo Lunedì 11 Febbraio 2013, con il rifiuto di erogare prestazioni in esenzione. Ci poniamo e vi poniamo una domanda: ma come sarà possibile restituire questi soldi se sia chi li ha incassati sia chi li ha versati vi ha già pagato tasse, fornitori, dipendenti, iva e quant’altro?

Alessandro Staffiero

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un commento

  1. Gentile Assessore Lei pensa che con questo decreto si risolvono i buchi neri e le voragini di questo sistema sanitario con una semplice firma, senza valutare le conseguenze di una perdita di migliaia e migliaia di posti di lavoro e della cancellazione di strutture che hanno fornito un servizio capillare in tutto il territorio altamente qualificato, non ha nemmeno considerato i disaggi che lei creera’, ad un intera popolazione di anziani e persone sofferenti che si trovano il laboratorio a portata di mano senza cercare qualcuno che li accompagni negli ospedali. Se vuole risanare la sanita’ deve intervenire negli sprechi della spesa farmaceutica, negli enti pubblici ospedalieri, quindi negli acquisti delle attrezzature biomedicali,nei super burocrati che stanno nei palazzi della sanita’, e nei manager pagati a peso d’oro, e nella commistione tra medici compiacenti e lobby farmaceutiche. Se l’ex assessore LaGalla non ha ritenuto opportuno allora non applicare il decreto Bindi e quindi di mantenere le tariffe vigenti e’ semplicemente assurdo che lei applica la legge in maniera retroattiva visto che nessuno la obbligava ad applicarla a partire dal 2007. In oltre le ricordo che il suo predecessore l’assessore Massimo Russo di cui lei ha grande stima, forse perché ha contribuito abbastanza a distruggerci prima con l’imposizione dei consorzi facendo accordi guarda caso con chi era a capo dei sindacati della nostra categoria, e che oggi gestiscono i principali consorzi senza avere una rappresentanza adeguata di iscritti. Le ricordo ancora che il suo predecessore ha attuato un piano di rientro dal 2007 al 2009 che ha portato come conseguenza per le nostre strutture una decurtazione del budget del 35% e successivamente uno sconto tariffario del 20%.Nel mese di novembre 2012 i laboratori di analisi hanno subito un’ulteriore decurtazione dal loro budget del 3% non e’ difficile anche per lei fare dei semplici calcoli per capire che il decreto Bindi ha da anni che lo subiamo. Quindi il suo disegno e’ chiarissimo, lei vuole la nostra distruzione. Il nostro settore e’ l’unico che subisce il budget, e che le risorse messe in campo sono al di sotto del fabbisogno della popolazione, di cui lei può’ facilmente verificare attraverso le fatturazioni delle prestazioni. Ritornando al nuovo tariffario che lei col suo decreto impone, il suo predecessore aveva previsto il costo di ogni esame di circa 4,00 € che contrasta nettamente col suo tariffario.Mi sforzo di capire quale sia il suo progetto e quello della politica nei confronti dei laboratoristi. Io personalmente da una persona come Lei mi aspettavo una pulizia di tutto il sistema sanitario e rispetto della grande professionalità di cui noi ci possiamo vantare, quindi concludo che lei e’ la continuita’ come si ipotizzava del suo predecessore.