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Napoli / Caserta  – Prete pedofilo trasferito nel casertano, divampa la polemica

Napoli / Caserta –  Un nuovo caso di abusi sessuali nella diocesi di Napoli rischia di mettere in serio imbarazzo il cardinale Sepe. Stavolta a farsi coraggio e denunciare i fatti  è un giovane abusato da un prete quando aveva 14 anni. I medici che lo hanno seguito in questo lungo percorso hanno riscontrato diverse patologie dovute ai traumi subiti. Il giovane che oggi ha 22 anni, dal 2011 a 2013 è stato vittima di ripetute violenze sessuali e psicologiche da parte del parroco al quale la diocesi di Napoli aveva affidato il ragazzo nel 2010 per un tirocinio pastorale, visto che doveva completare la formazione che stava ricevendo in seminario.  Ad informare la diocesi di Napoli sono i genitori del ragazzo che prendono contatto con il vescovo ausiliare competente del settore, mentre il rettore e il padre spirituale del seminario minore accompagnano più volte la vittima dall’arcivescovo Crescenzio Sepe. Poco dopo il parroco viene trasferito nella diocesi di Caserta, ufficialmente per stare vicino a una sorella inferma.  Contro il parroco abusatore vengono avviate due distinte procedure, quella presso la Procura di Napoli e quella ecclesiastica. Entrambe dovranno ora chiarire anche le responsabilità di chi per 5 anni non ha dato seguito alle prime denunce informali.   In particolare andrebbe valutato il comportamento del consultorio cattolico di Napoli (che fa capo a una prestigiosa università nazionale) e dell’autorità ecclesiastica locale che per 5 anni (dal 2013 – 2018) non hanno denunciato il sacerdote consentendogli così probabilmente di reiterare i suoi gravi reati con altri ragazzi e comunque impedendo alla vittima di avere giustizia, il che è condizione necessaria perché possa procedere sulla via della guarigione.

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