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ALIFE – Comune, la mozione di sfiducia arriva in consiglio: ma i numeri sono dalla parte del sindaco. Il pericolo del “traditore”

ALIFE – Sei consiglieri (quattro di minoranza e due fuoriusciti dalla  maggioranza) hanno sottoscritto una mozione di sfiducia che dovrà essere sottoposta la voto del consiglio comunale. A cosa servirà? A nulla! Infatti sei consiglieri non bastano. Servirebbe almeno un altro consigliere per ottenere la maggioranza e quindi porre fine all’amministrazione targata Maria Luisa Di Tommaso. I numeri e soprattutto le regole sono dalla parte della fascia tricolore.
Una mozione, infatti, per poter essere approvata dovrebbe ottenere la maggioranza dei voti: esattamente 7 voti. E i firmatari sono appena sei.
Qualcuno ha “seminato” in giro la voce che il sindaco, sulla questione, non potrebbe votare e dovrebbe uscire dall’aula. Una regola di cui non si trova traccia all’intero dei regolamenti.
Ammesso pure che Di Tommaso decidesse di non votare, il risultato del voto sarebbe sempre di un sei voti contro e sei a favore. Anche in questo caso la mozione di sfiducia non passerebbe.
Tutto questo ragionamento, chiaramente, sarebbe reso inutile dalla presenza di un “traditore” all’interno del gruppo di maggioranza. In tal caso potrebbe finire dopodomani l’amministrazione Di Tommaso

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