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foto di repertorio

Vairano Patenora – Allarme meningite, bimbo delle elementari ricoverato in ospedale: scatta la procedura di verifica e profilassi

Vairano Patenora – E’ allarme meningite nella frazione di Marzanello. Un bambino che frequente le classi della scuola elementare del paese, è stato ricoverato all’ospedale Monaldi di Napoli dove i medici starebbero attuando tutte le analisi e le cure previste dal caso. L’allarme ha fatto scattare tutta la procedura sanitaria prevista in casi come questi. Una procedura che prevede le necessarie verifiche e le dovute profilassi.
Il sospetto di un caso di malattia invasiva da meningococco costituisce  “un’emergenza sanitaria”, un evento che richiede la massima tempestività nelle decisioni operative e nella attuazione di interventi di sanità pubblica atti a prevenire casi secondari nella collettività. E’ una situazione che presuppone il coinvolgimento e un intervento integrato di più figure professionali (clinici, MMG, PLS, medici dei servizi di igiene e sanità pubblica, laboratoristi, farmacisti) e ha un notevole impatto emotivo sui contatti e sulla collettività in generale. Da qui la necessità di redigere un protocollo operativo che consenta di assicurare da parte del servizio di igiene e profilassi la rapida messa in opera delle misure di controllo e prevenzione post esposizione, sistematiche ed oggettive, supportate dalle evidenze scientifiche disponibili in letteratura.
La meningite è un processo infiammatorio dell’aracnoide e della pia madre ( leptomeningi ) provocato dalla localizzazione diretta di un agente patogeno. La malattia è generalmente infettiva: virale, batterica, micotica. Sono molto rari i casi da protozoi ed elminti . La meningite virale, detta anche meningite asettica, è la forma più comune e di solito meno impegnativa dal punto di vista clinico e delle complicanze, perché in genere si risolve in una decina di giorni senza conseguenze. Gli agenti infettivi che più frequentemente causano la meningite virale sono i virus Echo e Coxsackie, del gruppo degli enterovirus, gli stessi che provocano la gastroenterite virale. La meningite batterica, invece, è meno frequente, ma estremamente più seria . Gli agenti batterici causali sono numerosi, ma quello più temuto è la Neisseria meningitidis, detto meningococco, che, per la rapida evoluzione e gravità dei quadri clinici – sepsi e meningiti – e la possibile diffusione ai contatti, costituisce un’emergenza sanitaria, sia per il caso indice che per la comunità in cui vive. Nella meningite batterica le meningi vengono aggredite da batteri provenienti per via ematica da infezioni di altre parti del corpo, ma questa può svilupparsi anche per contiguità da focolai infettivi vicini, come otiti, mastoiditi, sinusiti; o per via diretta da un’infezione cerebrale derivata da frattura cranica. L’esordio è solitamente improvviso, con febbre elevata, cefalea e vomito, sintomi legati all’irritazione meningea e all’ipertensione endocranica, cioè all’aumento della pressione liquorale all’interno del canale spinale e della scatola cranica, causato dal processo infiammatorio. La diagnosi di certezza, la cui tempestività è di vitale importanza, sia per la prognosi del caso che per i provvedimenti di profilassi dei suoi contatti, viene posta mediante l’esame chimico-fisico e microbiologico, tradizionale e molecolare, del liquido cerebrospinale prelevato mediante puntura lombare o rachicentesi, integrato da emocolture come suggerito dall’inquadramento nosologico nelle malattie batteriche invasive.

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