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DRAGONI – Camorra, le intimidazione contro la concorrenza

DRAGONI. Calci pugni e minacce con la pistola, così i Mauriello intimidivano i concorrenti nella vendita del gas. Una violenza che non avrebbe risparmiato nemmeno una  ditta di Dragoni. Gli episodi sono riportati nell’ordinanza con cui la Procura Antimafia ha tratto in aresto Cantile Giuseppe, Mauriello Leopoldo, Gliottone Antoni, Caimano Alfredo, Mauriello Giovanni. In concorso fra loro,  mediante violenza e minaccia, Cantile  quale soggetto indiziato di appartenere al clan dei casalcsi, Leopoldo Mauriello quale titolare di una impresa per la distribuzione del  GPL  in bombole  nei Comuni  dell’alto  casertano, Giovanni Mauriello interessato all’azienda del  fratello  Leopoldo, Gliottone e Caimano come dipendenti del Mauriello con  minaccia derivante dall’appartenenza al clan dei casalcsi di Cantile  Giuseppe e con ia prospettazione di incendiarne ii deposito e picchiando le vittime con calci e pugni e nel paventare l’uso di un’arma da fuoco,    compivano atti idonei in modo non equivoco a costringere —————-, titolari e gestori di una ditta di Dragoni, venditori al dettaglio di GPL, ad acquistare le bombole di gas presso l’impresa del Mauriello ad un prezzo imposto, rinunciando ai pregressi rapporto economici con la Vulcano Gas di Presenzano e con la Zippo Gas di Camigliano, al fine di procurarsi l’ingiusto profitto. Queste sono le accuse della Procura, accuse aggravate dal  metodo mafioso ed allo scopo di favorire l’associazione camorisstica dei Casalesi. I fatti accaduti a Dragoni fra aprile e novembre dello scorso anno.

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